L'abate Antinori si sfoga sopra la critica sua situazione in Roma. Sonetto. Incipit: "Son loffio, e stracaccio, amico mio". Explicit: "Le parole lineate sono quelle delle quali comunemente si serviva l'Antinori sudetto pretendendo di parlare in Roma la perfetta lingua toscana"
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Supporto
cartaceo
Legatura
pezzo sciolto
Consistenza
[1] carta
Misure
266x198 mm
Bibliografia
Inventario dei manoscritti della biblioteca Ambrosini di Bologna, Forlì, Bordandini, 1909 (anche IMBI, XIV), n. 297; [Raccolta di opere riguardanti Bologna … Appendice II], ms., n. 6781; [Raccolta di opere riguardanti Bologna … Appendice II], dattiloscritto, n. 6781
Note
Riprodotto in microfilm nella bobina 19
Collocazione
Collocazione precedente