Manoscritti Silvani

Visualizza descrizione

I Manoscritti Silvani, insieme al corposo fondo librario Silvani, sono entrati a fare parte delle raccolte documentarie della Fondazione Carisbo con l’acquisto di Palazzo Silvani (fra piazza Cavour e piazza San Domenico a Bologna) da parte della Cassa di Risparmio sul finire degli anni Sessanta del XX secolo.

Non hanno una connotazione omogenea e una origine collezionistica-antiquaria, ma sono il risultato del sedimentarsi di carte che rispondevano agli interessi particolari (dal diritto, alla pedagogia, alla religione) di vari componenti della famiglia Silvani, fra i quali l’avvocato Paolo (1810-1884) ed Enrico (direttore della Cassa di Risparmio in Bologna fra il 1908 e il 1926).

I manoscritti Ambrosini e Sassoli furono collezionati rispettivamente da Raimondo Ambrosini e Tommaso Sassoli, che spesso li hanno contrassegnati con i loro ex libris o altre annotazioni di possesso. Questo non avviene per i manoscritti che sono stati raggruppati sotto l’indicazione Silvani, spesso solo perché rinvenuti, nel corso degli anni e attraverso vari traslochi, frammisti ai libri a stampa appartenuti alla famiglia Silvani. Ne deriva che, a differenza delle provenienze Ambrosini e Sassoli, la provenienza Silvani qui indicata è semplicemente una proposta e non è del tutto da escludere che alcuni pezzi descritti fra i manoscritti Silvani abbiano invece una provenienza diversa e che quindi avrebbero dovuto più opportunamente confluire nella Miscellanea speciale di manoscritti e altro materiale documentario che, oltre alle donazioni di singoli manoscritti o documenti e agli acquisti occasionali effettuati via via sul mercato antiquario, raccoglie anche i materiali cosiddetti “residuali”, dei quali non è stato possibile individuare con certezza la provenienza.