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Inventario
F32373
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Firma
Firmato e datato
Tecnica e supporto
Olio su tela
Misure (in cm)
62x38
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
Paolo Pasotto (Pittore, Scultore, Antroposofo, Filosofo, Professore, Poeta, Scrittore, Editore, Attore, Autore e Regista teatrale, Regista Cinematografico e Imprenditore) nasce a Bologna il 4 Settembre 1930. Nel 1944 inizia a frequentare il liceo scientifico Augusto Righi che però lascia dopo pochissimo, per seguire la sua vocazione artistica. Incomincia quindi a frequentare il liceo Artistico di Bologna. Pasotto inizia a dipingere a 16 anni nel 1946, frequenta il Maestro Virgilio Guidi e ne diventa presto suo primo allievo e amico. Terminati gli studi, si dedica oltre che alla pittura, anche all’azienda di famiglia, dove dirige una piccola fabbrica di Fuochi d’artificio, che cede successivamente.
Fonda poi un’azienda cinematografica di Cartoni Animati pubblicitari, ne diviene regista, ma capisce che ha un innato odio per il mondo della pubblicità, si stanca e cerca di vendere tutta la strumentazione. Il 3 Novembre 1956 sposa a Bologna Iolanda Minarini figura fondamentale in tutto l’arco della sua vita. Nel 1958 Pasotto decise di fdedicarsi esclusivamente alla pittura è apre il suo studio, presso i frati di San Giuseppe, a porta Saragozza sempre nel centro storico di Bologna. I suoi primi lavori di quegli anni, ovviamente risentono dell'insegnamento di Virgilio Guidi, ben presto però “tradì” il maestro (anche se continuo’ comunque a frequentarlo assiduamente) per seguire la dottrina surrealista dell’altro suo grande Maestro e Amico, Andrè Breton. A differenza dei suoi seguaci, per Pasotto, non esistevano due realtà, ma una sola: quella della vita interiore. Lui pensava che l’altra realtà, quella convenzionale fosse un’astrazione. E disse; “Sono e non sono surrealista. Essere e esistere​ sono due posizioni che si oppongono. Noi ci troviamo a vivere in un’assoluta relatività. Cerchiamo ossessivamente di distruggere questa relatività, ma è una distruzione che rimane soltanto in una situazione sospesa, forse attuabile. Io credo ci sia la possibilità di saltar fuori dall’altra parte. Il poeta, il pittore forse possono. Comunque è certo; solo la poesia, non il pensiero, può’ darci quella possibilità. La vita è tutto un pregare. L’amore è la forza più idonea a superare questo passaggio. Giunti a questo punto, e in questo senso posso anche dichiararmi surrealista. Io vivo il surrealismo”.
Nel 1961 si spostò nel suo storico studio, quello di Via Drapperie, 6 a Bologna. Nel 1965 Luigi Lambertini disse dello studio: “Lo studio è largo, alto. Chi si aspettava un “buco” viene subito smentito. Un ballatoio lo sovrasta e gli corre intorno con una ringhiera metallica. Pare addirittura il «Gabinetto del dottor Calligaris » per quei grossi tubi che lo incorniciano...”.
I tempi erano maturi per la sua prima grande personale, e arrivò la chiamata di Uccia Zamberlan direttrice in quegli anni dell’importantissima galleria S. Stefano di Venezia. La presentazione della mostra fu’ dell’amico ed oramai collega Virgilio Guidi: “ Rimarrebbe da dire assai sui suoi dipinti esposti, sulle loro risultanze estetiche, su certi valori innegabilmente espressivi e coerenti al suo pensiero. Per i quali valori lo consigliai a far la mossa di questa esposizione. Non so fino a qual punto é data, in queste sue opere, chiara l’ansia verso “l’assoluto”. Sono esse, tuttavia, opere che s’inseriscono nella immensa problematica attuale e non solo, certo, in quella della pittura.
L’evento cardine della vita di Pasotto è stato l’incontro con l’Antroposofia di Rudolf Steiner.
Mostre
I pittori di Francesco Arcangeli nelle donazioni di Rosalba alle Collezioni d'Arte e di Storia della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Bologna 2024);