Strenna dell'Ehi! ch'al scusa 1887 - i mesi dell'anno- Gennaio
Strenna dell'Ehi! ch'al scusa 1887 - i mesi dell'anno- Gennaio
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F36623 01-12
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Parole chiave:
Donazione:
Notizie storico artistiche
Datazione
Inventore
Majani Augusto detto Nasica (Budrio, Bologna 1867 - Buttrio, Udine 1959)
Disegnatore
Majani Augusto detto Nasica (Budrio, Bologna 1867 - Buttrio, Udine 1959)
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1887
Stampatore
Tecnica e supporto
Litografia
Misure foglio (in mm)
200x137
Fondo/Raggruppamento
Notizie storico critiche
La piccola litografia su foglio sciolto faceva in origine parte della strenna del giornale satirico umoristico Ehi! ch'al scusa del anno VIII del 1887.
Il primo numero dell' "Ehi! ch'al scusa" fu pubblicato il 4 dicembre 1880 da Giannetto Bacchi, ex cronista dell' “Ancora”, Antonio Fiacchi, impiegato postale e direttore del periodico teatrale “Il Piccolo Faust”, Oreste Cenacchi (1856-1927), funzionario comunale diviso tra pratiche burocratiche e una brillante attività giornalistica e Alfredo Testoni, redattore del “Nuovo Alfiere” e della “Pace”. Non trovando un titolo divertente, i quattro si ispirano all'espressione gentile di un cameriere del caffè Cacciatori in cui era nata l'idea del giornale. L'uscita del periodico segna “la nascita tout court della moderna letteratura dialettale bolognese” (Cristofori). Ben presto il giornale diventa molto popolare, assieme al nome dei suoi redattori. Bologna vi è celebrata con con l'uso del dialetto: una "Bulgnaza" quasi leggendaria, placida e allegra, che corrisponde ai desideri del pubblico borghese. Non si parla di politica se non per prendere in giro la politica, non si offende nessuno (il motto del giornale è quello di Monsignor Della Casa: "colle persone usare modi gentili"), si diffida delle novità, per rimanere ancorati alle vecchie consuetudini.
Al successo di "Eh! ch'al scusa" contribuisce in modo determinante, per ammissione dello stesso Testoni, la vena umoristica di Antonio Fiacchi, con le firme del "Sumarein del ruscarol" e del "Sgner Pirein". Questi personaggi avranno tanta celebrità che ad essi saranno intitolati dolci, "oggetti di novità" e persino una locanda. Nel periodo migliore, tra il 1883 e il 1888, assieme al giornale saranno pubblicate strenne curate dal bolognese Cesare Ratta, maestro dell'arte tipografica.
Su una sua pagina del 1887 esordirà Gabriele Galantara (Rata Langa), con una caricatura che rappresenta Carducci, Ricci, Bassini e Panzacchi che girano dall'altra parte il monumento a Vittorio Emanuele II, con i versi di Testoni. Carducci, in particolare, sarà anche in seguito preso di mira molte volte dalla sua matita. Dal 1889 al 1891 il giornale sarà diretto con profitto da Cesare Dalla Noce, alias Moscata, mentre con Raffaele Galletti, "appaltatore pubblicitario", che gli darà un indirizzo moderato, conoscerà un lento e inesorabile declino, fino alla chiusura nel 1904.
notizie tratte da: https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/esce_il_giornale_umoristico_ehi_chal_scusa
Il primo numero dell' "Ehi! ch'al scusa" fu pubblicato il 4 dicembre 1880 da Giannetto Bacchi, ex cronista dell' “Ancora”, Antonio Fiacchi, impiegato postale e direttore del periodico teatrale “Il Piccolo Faust”, Oreste Cenacchi (1856-1927), funzionario comunale diviso tra pratiche burocratiche e una brillante attività giornalistica e Alfredo Testoni, redattore del “Nuovo Alfiere” e della “Pace”. Non trovando un titolo divertente, i quattro si ispirano all'espressione gentile di un cameriere del caffè Cacciatori in cui era nata l'idea del giornale. L'uscita del periodico segna “la nascita tout court della moderna letteratura dialettale bolognese” (Cristofori). Ben presto il giornale diventa molto popolare, assieme al nome dei suoi redattori. Bologna vi è celebrata con con l'uso del dialetto: una "Bulgnaza" quasi leggendaria, placida e allegra, che corrisponde ai desideri del pubblico borghese. Non si parla di politica se non per prendere in giro la politica, non si offende nessuno (il motto del giornale è quello di Monsignor Della Casa: "colle persone usare modi gentili"), si diffida delle novità, per rimanere ancorati alle vecchie consuetudini.
Al successo di "Eh! ch'al scusa" contribuisce in modo determinante, per ammissione dello stesso Testoni, la vena umoristica di Antonio Fiacchi, con le firme del "Sumarein del ruscarol" e del "Sgner Pirein". Questi personaggi avranno tanta celebrità che ad essi saranno intitolati dolci, "oggetti di novità" e persino una locanda. Nel periodo migliore, tra il 1883 e il 1888, assieme al giornale saranno pubblicate strenne curate dal bolognese Cesare Ratta, maestro dell'arte tipografica.
Su una sua pagina del 1887 esordirà Gabriele Galantara (Rata Langa), con una caricatura che rappresenta Carducci, Ricci, Bassini e Panzacchi che girano dall'altra parte il monumento a Vittorio Emanuele II, con i versi di Testoni. Carducci, in particolare, sarà anche in seguito preso di mira molte volte dalla sua matita. Dal 1889 al 1891 il giornale sarà diretto con profitto da Cesare Dalla Noce, alias Moscata, mentre con Raffaele Galletti, "appaltatore pubblicitario", che gli darà un indirizzo moderato, conoscerà un lento e inesorabile declino, fino alla chiusura nel 1904.
notizie tratte da: https://www.bibliotecasalaborsa.it/bolognaonline/events/esce_il_giornale_umoristico_ehi_chal_scusa