A.C.M.A. Anonima Costruzioni Macchine Automatiche

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A.C.M.A. Anonima Costruzioni Macchine Automatiche

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Inventario
BRI 01287
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, secondo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
litografia policroma
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
policromia
Iscrizioni
Sul recto, in alto a sinistra, compare la firma dell'illustratore Santandrea; in basso al centro il nome interamente svolto dell'Officina. Il nome dello stampatore si legge sul verso, al centro, in senso verticale. Sempre sul verso, metà della cartolina è occupata dal messaggio pubblicitario che include l'indirizzo e il numero di telefono della ditta.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
A.C.M.A. Anonima Costruzioni Macchine Automatiche
Bibliografia
Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, vol. I, pag. 138.
Note
L'Anonima Costruzioni Macchine Automatiche (ACMA) fu fondata dall'imprenditore Gaetano Barbieri (1881-1959) il 31 luglio 1924, in un piccolo locale di via Lame . L'officina era nata per meccanizzare il confezionamento della polvere "Idrolitina", prodotta dalla Gazzoni. Nel 1927 iniziò a lavorarci Bruto Carpigiani (1903-1945) bravissimo tecnico, riconosciuto come vero caposcuola del settore. Tanto per fare un esempio, era suo il brevetto della ruota "a zeta" applicata alla macchina ACMA 749 per gli incarti di caramelle. Dato il successo, solo cinque anni dopo, nel 1929, l'officina si trasferì nel nuovo stabilimento di via Fioravanti, nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Un altro collaboratore di doti eccezionali fu Giuseppe Clerico (1884-1948) che fu assunto nel 1936 e che proveniva dalla Olivetti. Fino alla vigilia della seconda guerra mondiale, l'ACMA fu l'unica azienda italiana ad occuparsi di packaging. Dopo il termine del conflitto, molti dei tecnici formatisi all'interno della ditta aprirono loro officine, tutte concentrate sulla produzione e sullo sviluppo di apparati di imballaggio e confezionamento. Questo segnò il primato di Bologna nella fabbricazione di macchine automatiche. Attualmente l'azienda ha sede in via Cristoforo Colombo.