Fondo Fototecnica

Visualizza descrizione

Il fondo Fototecnica rappresenta una fonte iconografica di grande rilevanza per la documentazione della vita economica della città di Bologna e delle aree limitrofe, dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta. Oltre quarant’anni di riprese fotografiche accompagnano l’evoluzione e lo sviluppo della grande industria meccanica, ma anche dell’artigianato e di numerosi altri settori imprenditoriali. Gli esordi dello studio non sono ancora del tutto chiari ma prendono l'avvio grazie al sodalizio di quattro operatori dalla ditta Villani (Albuccio Arcani, Tiziano Calza, Sigfrido Pasquini e Pietro Roda), che a partire dalla fine degli anni '40 orientano la propria attività verso la committenza industriale. Dal 1953 al 1962 la ditta prende il nome di Fototecnica Artigiana, in seguito il gruppo perde la figura di Tiziano Calza (unico intestatario dello studio) che decide di mettersi in proprio mantenendo il nome originale della ditta, mentre gli altri tre soci fonderanno la Fototecnica Bolognese. A partire dal 1981, dopo la morte dei fondatori e la chiusura della ditta, c’è un avvicendarsi di figure nella gestione dell’archivio (a quelle date ormai storico) fino alla sua cessione nel 1992 alla Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna. Il fondo è costituto da circa 50.000 negativi su vetro o su pellicola e documenta le maggiori realtà economiche e produttive in area emiliano romagnola.