Alabardiere Svizzero in abito di rassegna

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Alabardiere Svizzero in abito di rassegna

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Inventario
MISC. 00078
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
inizio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
positivo b/n incollato su cartoncino
Materia e tecnica
stampa su carta
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
15,5x11,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto del cartoncino di supporto si legge: "Guardia Svizzera"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Alabardiere Svizzero in abito di rassegna
Bibliografia
1) Gozzadini G., "Le artiglierie e le milizie bolognesi" in "Bologna. Album storico", Bologna, 1882, pag. 3; 2) "Vestiari, usi, costumi di Bologna cessati nell'anno 1796 raccolti da Giuseppe Guidicini e disegnati da Domenico Ramponi. Un eccezionale fotoreportage dal passato", introduzione e schede esplicative a cura di Mario Fanti, Bologna, B.U.P., 2017, pag. 95 fig. 136
Note
L'immagine fotografata è contenuta in un volume conservato presso la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio di Bologna (ms. B 2329). Tale prezioso volume faceva parte della raccolta personale di Giuseppe Guidicini (Bologna, 1763-1837), ingegnere, uomo politico e storico. Il manoscritto si intitola "Vestiari, usi, costumi di Bologna cessati nell'anno 1796" e costituisce una raccolta di eccezionale valore storico e documentario di costumi e di immagini di vita della Bologna ahimè definitivamente "scomparsa" con l'ingresso delle truppe francesi in città proprio in quell'anno. Le n. 150 tavole che lo corredano furono eseguite all'acquerello dal pittore Domenico Ramponi, allievo poco conosciuto di Jacopo Alessandro Calvi detto "Il Sordino". Tra quelli che presenziavano alle principali cerimonie ufficiali bolognesi avevano un ruolo assai significativo i rappresentanti delle Arti, che sfilavano nei loro tre ordini: i signiferi, i donzelli e coloro che portavano il gonfalone. Al lungo corteo partecipavano poi i dottori, i senatori, i rappresentanti del clero ecc.. Nel suo volume citato in bibliografia Mario Fanti annota: "Una compagnia di 150 svizzeri fu mandata a Bologna dal Papa nel 1542 e vi rimase fino al 1796 [...] Alloggiavano nel Palazzo Comunale con le loro famiglie" . Giovanni Gozzadini scriveva invece "Un centinaio di svizzeri vestiti a strisce vistose e armati d'alabarda...stavano a guardia del Legato...E quando furono licenziati dall'invasore francese del 96 non tutti rimpatriarono considerandosi ormai del paese: se ne riconoscono i discendenti naturalizzati, dal casato alemanno". A tal proposito, infatti, ancora nel XIX secolo a Bologna si riconoscevano alcuni cognomi tedeschi italianizzati come Afner (da Hafner), Lindri (da Linder) e altri. Tornando alla fotografia oggetto di questa scheda, si notano alcune varianti rispetto alla normale uniforme indossata da questi militari. L'alabardiere disponeva anche di elmetto e corazza.