Argelato (BO), chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

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Argelato (BO), chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo

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Inventario
BRI / BO PROVINCIA 42
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Argelato (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX° (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x14,5
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Argelato (BO), chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo
Note
Il comune di Argelato (composto anche dalle frazioni di Volta di Reno, Casadio e Funo) sorge sulla destra del fiume Reno, a circa 16 km in direzione nord rispetto a Bologna. Proprio al suo legame profondo con il corso del fiume si deve l'origine del toponimo - anticamente Argelata - che fa riferimento sia alla argillosità dei terreni circostanti sia ai lavori di arginatura necessari a contenere gli straripamenti. Antico possedimento di Matilde di Canossa, Argelato seguì sempre le vicende della vicina città di Bologna. Divenuto comune autonomo nel 1828 e unito al Regno d'Italia nel 1861, conobbe un grande sviluppo durante l'Ottocento: divenne infatti una tappa fondamentale di molti scambi commerciali grazie soprattutto all'espansione industriale. In quel periodo, tuttavia, il territorio -che era rimasto in gran parte a vocazione rurale- conobbe anche notevoli cambiamenti sociali seguiti alle lotte contadine (ad. es. nel 1869 a causa dell'imposizione della tassa sul macinato). Nel secondo dopoguerra la realtà socio-economica locale è stata profondamente modificata con l'insediamento del Centergross e del contiguo Interporto, realtà conosciute a livello internazionale. Il paese si è dunque notevolmente ingrandito e ha goduto di una notevole espansione edilizia sia ad usi civili sia ad usi commerciali. La chiesa fotografata è la parrocchiale intitolata a San Michele Arcangelo. Le origini dell'edificio sono antichissime: la primitiva fabbrica esisteva già prima dell'anno Mille; nel 1105 Matilde di Canossa donò la chiesa di San Michele Arcangelo ai canonici della Cattedrale di Bologna, con incluso il diritto di riscossione delle decime. Nel 1462 venne ricostruita con l'aggiunta di un convento dei Padri di San Francesco. Nel 1753 l'edificio fu ampliato verso la forma attuale, con l'aggiunta dell'abside nel 1800.
All'interno, intorno all'altare maggiore si dispongono lateralmente quattro altari arricchiti da otto quadretti di santi di buona fattura.
Dietro l'altare è situato l'organo realizzato da Adriano Verati nel 1888 e ubicato in tale posizione dal 1942, a seguito di lavori di ristrutturazione della canonica.
Sulla navata si affacciano quattro cappelle: le prime due centrali sono le più antiche e nel pavimento raccolgono le sepolture dei parroci sino all’Ottocento; l’altare di sinistra è dedicato alla Madonna del Rosario, mentre quello di destra è dedicato al SS. Crocifisso.