Assisi (PG), il Tempio di Minerva

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Assisi (PG), il Tempio di Minerva

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Inventario
MISC. / BERT. 207
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Assisi (PG)
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta incollata su un cartoncino di supporto color grigio
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
11x8,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sotto il positivo, sul cartoncino di supporto, si legge: 284 / 5/908"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Assisi (PG), il Tempio di Minerva
Bibliografia
(1) Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre); (2) http://www.visit-assisi.it/siti-romani-2/tempio-di-minerva/
Note
L'album fotografico di cui l'immagine fa parte consta di oltre trecento fotografie di vario formato eseguite nel primo decennio del Novecento. Vi compaiono numerosi protagonisti sia maschili che femminili, vedute, scorci di edifici e di angoli anche bolognesi, personaggi in posa, momenti della Coppa Florio corsa a Bologna nel 1908. Il proprietario della raccolta era molto probabilmente Lodovico Bertani già segretario capo della Camera di Commercio di Bologna e Presidente delle Pattuglie Cittadine dal 1921 al 1927. Il nostro fu un componente della Società degli Achei, un sodalizio goliardico fondato a Bologna nel 1920, che si proponeva di riunire reduci della Prima Guerra Mondiale per "stare allegri alla maniera dei buoni petroniani antichi". Un divertente "ritratto" del Bertani è contenuto nella "Strenna degli Achei" del 1930. Dal riscontro con le notizie contenute nel "medaglione" pubblicato in quest'ultima si è potuti risalire alla provenienza. La fotografia si riferisce evidentemente ad una gita ad Assisi. Il Tempio di Minerva fu costruito durante il I sec.
La facciata -ben conservata- si trova ancora nello stato originale; le sei colonne sono sormontate da capitelli in stile corinzio e poggiano su dei plinti che, per mancanza di spazio, sono collocati sulla scalinata che si inoltra nel pronao.
In età medievale l’antico Tempio di Minerva fu trasformato in chiesa cristiana. Nel 1212 l’abate di San Benedetto Maccabeo cedette in enfiteusi ai consoli del Comune il casalino di San Donato, cioè la cella del Tempio, mantenendo l’uso delle camere tra le colonne. La cella diventò la residenza del Podestà, salvo una parte adibita a carcere. Nel 1228 il Comune acquistò alcune case antistanti il Tempio per ampliare la piazza. Nella stessa occasione fu liberato il vestibolo tra le colonne, che diventò la sede dell’arengo. Soltanto nel 1456 l’edificio tornò alla primitiva destinazione religiosa.
Nel 1539 nella sua cella a pianta rettangolare, sfondata allo scopo, si costruì la chiesa di S. Maria sopra Minerva, ulteriormente modificata in stile barocco nel XVII secolo.