Bagnarola di Budrio (Bo), villa Ranuzzi-Cospi
Bagnarola di Budrio (Bo), villa Ranuzzi-Cospi
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Luogo della ripresa
Bagnarola di Budrio (Bo)
Data della ripresa
1888
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
fotografia incollata su cartoncino grigio
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
12,3x16,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
In basso a destra sul recto del cartoncino di supporto è scritto: "Bagnarola"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bagnarola di Budrio (Bo), villa Ranuzzi-Cospi
Note
Il toponimo Bagnarola -frazione a circa quattro chilometri da Budrio- deriva da "Balnearola" (luogo per bagni) e indica una terra anticamente ricca di acque, attraversata da numerosi scoli, che con i loro straripamenti creavano tratti paludosi. I terreni, una volta bonificati e divenuti floridissimi, furono scelti da alcune delle più prestigiose famiglie dell'aristocrazia bolognese per innalzare tra i secoli XVI e XVIII le loro superbe residenze di campagna, tanto che all'intera zona valse il titolo di “Versailles del Bolognese”. Quella qui fotografata è villa Ranuzzi-Cospi. Il bellissimo edificio risale al XVIII° secolo. La villa venne costruita su impulso del conte Ferdinando Ranuzzi-Cospi in sostituzione di una precedente e più modesta costruzione instaurando un preciso rapporto prospettico con il castello di fronte, teso a creare uno spazio urbanistico unitario, sia pure fra due diverse proprietà. Al nucleo centrale, la residenza signorile, sono affiancati due grandi edifici rustici porticati, poi ancora due fabbricati con facciata a “pendant” (la cappella e la ghiacciaia) che ampliano le dimensioni del fondale prospettico rappresentato dalla villa rispetto al castello. Prospero Ranuzzi-Cospi, fondò l’Accademia de “l Notturni”, che qui teneva le sue dotte adunanze e organizzava concerti e che ancora oggi vi ha sede. A questi eruditi raduni il conte Prospero alternava cavalcate e concerti, battute di caccia e spettacoli teatrali, simposi in villa e nei giardini, facendo cosi della sua casa un vivace e frequentatissimo centro di intellettualità e mondanità.
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