Bagni di Lucca (LU): il Ponte della Maddalena detto Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano

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Bagni di Lucca (LU): il Ponte della Maddalena detto Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano

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Inventario
MICH. 2212
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bagni di Lucca (LU)
Data della ripresa
1908 (?)
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bagni di Lucca (LU): il Ponte della Maddalena detto Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano
Bibliografia
1) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 2) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 3) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 4) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Socio del Club Alpino Italiano, del Circolo Fotografico Bolognese e del Touring Club Italiano, Giuseppe Michelini compì diversi viaggi fuori Bologna. In tali occasioni raccolse vere e proprie serie fotografiche, come altrettante e puntuali documentazioni di cose viste. Questa ripresa, come ci informa una scritta sulla busta delle pellicole originali, fu scattata durante un "giro" lungo l'Appennino Pistoiese con l'auto di Giacomo Bersani. Evidentemente, il fraterno amico voleva testare la resistenza e le capacità della sua nuovissima Lancia. Il Ponte della Maddalena attraversa il fiume Serchio in località Borgo a Mozzano. La sua costruzione risale ai tempi della Contessa Matilde di Canossa (1046-1115), ma il suo aspetto attuale -quello medievale classico a 'schiena d'asino'- è dovuto alla ricostruzione effettuata da Castruccio Castracani (1281-1328), condottiero e signore della vicina Lucca, nei primi anni del Trecento. E' meglio conosciuto come il Ponte del Diavolo grazie ad una leggenda che racconta come il capomastro impegnato nella sua costruzione, sicuro di non poter rispettare i tempi di consegna, fosse sceso a patti con il Diavolo. Il Maligno accettò di aiutarlo, ma in cambio si fece promettere la prima anima che avesse attraversato il ponte. Il malcapitato diede il suo assenso e in una notte il ponte fu ultimato. Il capomastro, però, già pentito della promessa, corse subito a confessarsi dal parroco del paese, il quale, escogitò uno stratagemma: fece attraversare per primo il ponte ad un cane. Il Diavolo -preso dall'ira- si buttò nelle acque del fiume senza mai più farsi rivedere. Tuttavia, si racconta che nelle ultime sere di ottobre un cane bianco passeggi sul ponte. Pare rappresenti il diavolo che ancora cerca l'anima del capomastro.