Baricella (BO), monumento ai Caduti e chiesa parrocchiale

60f6db2a3c12a10007f16169

Baricella (BO), monumento ai Caduti e chiesa parrocchiale

 Genera il pdf
Inventario
BRI / BO PROVINCIA 56
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Baricella (BO)
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
10,3x15
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Viaggiata da Baricella ad Anzio (Roma). Scritta il 12.11.1957 e spedita il giorno stesso
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Baricella (BO), monumento ai Caduti e chiesa parrocchiale
Note
Baricella, paese lungo l'antica via San Donato, è l'ultimo comune che si incontra prima di passare dalla provincia di Bologna in quella di Ferrara. Un tempo crocevia dei traffici con il confinante territorio ferrarese, deve il suo nome alle figure dei bargelli (ufficiali incaricati di servizi di polizia e di controllo fiscale) che avevano creato la loro sede qui agli inizi del XIV secolo proprio per controllare tali traffici (Barigella si è infatti evoluto in Baricella). Zona di paludi e soggetta ad allagamenti fu oggetto di bonifiche e di ingenti sistemazioni idrauliche. La sua economia era un tempo quasi esclusivamente agricola (tra i principali prodotti vi era la barbabietola da zucchero) e proprio per questo, fra il 1891 e il 1957 il paese ospitò una fermata della Tramvia Bologna-Malalbergo, che veniva intensamente utilizzata sia per il trasporto di merci sia per il traffico pendolare fra la campagna e gli opifici bolognesi. Il monumento ai Caduti si trova in piazza Carducci ed è costituito da un basamento a gradini di marmo sul quale si eleva una colonna in pietra e da un gruppo bronzeo progettato dallo scultore budriese Arturo Orsoni (Budrio 1867-1928). L’opera fu inaugurata il 9 settembre 1923. La colonna è un interessante esempio di reimpiego. Da una data incisa nel basamento si apprende infatti che era stata innalzata nel 1652 quale completamento di una Via Crucis del 1619 che si sviluppava con quattordici croci lignee lungo la strada Savena Vecchia, che conduceva alle chiese sussidiali di San Gabriele e Boschi. La chiesa parrocchiale settecentesca è intitolata a Santa Maria e affonda le sue origini nel XVI secolo.
All'interno è conservato un pregevole crocifisso ligneo del primo Seicento che, ritenuto miracoloso dai fedeli, in caso di calamità veniva esposto o portato in processione.
Tra le opere pittoriche si ricorda la “Madonna del Rosario” legata al culto di epoca controriformista che vide lo svilupparsi di un ricorrente modello con la figura centrale della Vergine attorniata dai quindici misteri in telette separate.