Bologna, 1929: gli effetti delle scosse di terremoto

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Bologna, 1929: gli effetti delle scosse di terremoto

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Inventario
MICH. 1685
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1929
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, 1929: gli effetti delle scosse di terremoto
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi Fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Bologna: il 10 aprile 1929 alcune scosse tra il quarto e quinto grado della scala Mercalli, con epicentro nella Val Samoggia, provocarono numerosi danni agli edifici. Lo sciame sismico perdurò fino all’11 maggio successivo. Molti cittadini preferirono non rischiare di rimanere nelle proprie abitazioni e, presi dal panico, scelsero di accamparsi nelle piazze, in baracche e tende allestite dall’esercito o da loro stessi e addirittura nelle carrozze ferroviarie e tramviarie. La Montagnola fu, ad esempio, un grosso centro di raccolta. Anche la famiglia di Giuseppe Michelini, pur rimanendo nel giardino di casa, scelse di allestire una sorta di tendopoli privata e pur posando per uno scatto di documentazione perfettamente abbigliati e in ordine, tutti i componenti del piccolo nucleo mostrano uno sguardo abbastanza smarrito di fronte all’evento incontrollabile. La moglie del fotografo, Ines, è la seconda seduta da destra.