Bologna 3 febbraio 1901 - A beneficio dell'Asilo Giardino

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Bologna 3 febbraio 1901 - A beneficio dell'Asilo Giardino

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Notizie storico artistiche

Datazione
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Bologna, febbraio 1901
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Entrambi gli esemplari sono viaggiati: il primo verso Modena e il secondo verso Foggia. Il timbro postale, seppure parzialmente illeggibile, risale al febbraio 1901. Sulla cartolina con n. inv. BRI 01476 compaiono le firme autografe dei protagonisti.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna - Asilo Giardino
Note
Il 25 gennaio 1921 il trio di poeti dialettali formato dal veronese Berto Barbarani (Roberto Tiberio Barbarani, 1872-1945), dal romano Trilussa (Carlo Alberto Salustri, 1871-1950) e da Alfredo Testoni (1856-1931) si esibì a Bologna nella sala del Liceo musicale.La serata era stata organizzata dalla locale sezione della Società Dante Alighieri. Evidentemente l'iniziativa venne replicata, visto che la data riportata su questa cartolina risale ad alcuni giorni dopo.
Il 23 novembre 1873 fu inaugurato a Bologna l'Asilo Giardino, promosso dalla Lega per l'Istruzione del popolo. L'asilo era ospitato nei locali del palazzo Sabattini in via Riva Reno ed era ispirato ai kindergarden tedeschi, organizzati da Friedrich Froebel. Era condotto da un comitato direttivo presieduto dal famoso medico Francesco Magni. Potevano accedervi tutti i bambini, senza distinzione di sesso o condizione sociale, anche se ospitava soprattutto figli di artigiani, impiegati, operai, soci della Lega.
L'istruzione proposta era gioiosa, basata sul disegno e le attività manuali, il gioco, il canto e la ginnastica, attività adatte a uno sviluppo armonico (corpo/mente) del bambino. Lo spazio occupato dall'asilo era disposto su un solo piano e accoglieva circa un centinaio di bambini, dai due anni e mezzo all'età scolare. Esistevano sale per lo studio, una palestra, un refettorio e una cucina.
Tra i più convinti sostenitori della benefica istituzione si ricorda il prof. Raffaele Belluzzi (1839-1903).