Bologna, Casa Carducci: pianta del piano superiore

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Bologna, Casa Carducci: pianta del piano superiore

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Inventario
MICH. 1630
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna (?)
Data della ripresa
1906 c.
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Casa Carducci: pianta del piano superiore
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Giuseppe Michelini aveva iniziato ad interessarsi di fotografia intorno al 1890. Potendo contare su una ricca rendita e su tempo libero in abbondanza affinò sempre più la sua produzione. Nei primi anni del Novecento, egli -provetto ciclista- aveva compiuto diverse escursioni e, a maggior ragione, dopo aver acquistato la prima automobile, non di rado con macchina fotografica e treppiede partì per spedizioni turistico-sportive che documentava con le sue riprese. Gli piaceva, inoltre, poter sperimentare ampiamente tecniche nuove, documentare l'esterno e l'interno della casa; ritrarre i suoi figli, i componenti della famiglia e gli amici, quasi a comporre un album narrativo, un vero e proprio diario che si arricchiva di anno in anno. Spesso per i ritratti non disdegnò di utilizzare anche i fondali pittorici come voleva la nuova moda. Attrezzò poi un vero e proprio laboratorio di sviluppo e stampa in casa, in modo da produrre positivi in modo autonomo. Michelini provò, infine, a fotografare gli animali e le piante. Nel dicembre 1905 la Regina Margherita di Savoia era divenuta proprietaria della casa abitata da Giosuè Carducci. Il poeta era ormai anziano e malato e la sovrana pensò bene di dotare l'edificio di un impianto di riscaldamento con termosifoni. A questo scopo vennero eseguiti alcuni rilievi per procedere all'ammodernamento e Michelini, conoscente diretto del Carducci (cfr. lo splendido ritratto che lui stesso eseguì v. inv. MICH. 0835) li fotografò. I disegni erano firmati dall'ing. Luigi Monti.