Bologna - Casa del Ciclo - Eredi Fini - Motoleggera G.B. con motore Veggetti

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Bologna - Casa del Ciclo - Eredi Fini - Motoleggera G.B. con motore Veggetti

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Inventario
FF 2213-001/002

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
1962 ante
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Industria motociclistica - Motociclette - Motoleggere - Casa del Ciclo - G.B. Bologna
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Campigotto Antonio, Grandi Maura, Ruffini Enrico, Moto bolognesi del dopoguerra, 2008, p.157.
Note
La Casa del Ciclo già nel 1940 era gestita dai coniugi Enrica Mezzetti e Angelo Fini, con fabbricazione in proprio di biciclette, carter e selle, e sede in Via Galliera 34. Alla morte di entrambi, nel settembre 1946, subentrarono i figli ancora minorenni, affiancati da un tutore mutando il nome in "Casa del ciclo - Eredi Fini". Nel 1949 entrò in società Anna Maria Fini, coniugata Ballanti. Lo sviluppo commerciale portò alla realizzazione di telai per micromotori e venne applicata la scritta Ballant su cicli e ciclomotori, spesso dotati, a partire dal 1955, di motori F.B.Minarelli. Dal 1959 la ditta venne gestita totalmente da Anna Maria Fini (Casa del Ciclo e Sport) con sede in Via Indipendenza a Bologna e molte succursali sul territorio (Calderara, Funo di Argelato). Dal 1977 venne abbandonata la costruzione di biciclette e ciclomotori privilegiando la vendita di articoli sportivi, di nautica e abbigliamento. Il servizio è costituito da 14 riprese, in massima parte di ciclomotori e motoleggere oltre a due vedute di una vetrina del punto vendita. Interessante la presenza di questa motoleggera prodotta dalla G.B. Bologna (azienda di cui non si hanno notizie). Il modello ricorda "per la ciclistica, i criteri costruttivi in voga tra gli anni Quaranta e Cinquanta sulle piccole cilindrate " (Campigotto 2008). Il motore sembra essere il Veggetti 75 a 2 tempi, con cambio a tre marce e comando a pedale.