Bologna, Chiesa del Corpus Domini: la cella di Santa Caterina De’ Vigri

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Bologna, Chiesa del Corpus Domini: la cella di Santa Caterina De’ Vigri

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Inventario
MISC 00378

Notizie storico artistiche

Oggetto
positivo fotografico
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
26x19,5
Iscrizioni
Sulla fascetta inferiore “(Ed.ne Alinari) N. ° 37702. BOLOGNA – Chiesa del Corpus Domini. La cella di S. Caterina De’Vigri”
“da A. Montosi”
NOTE DI BARUFFI: ”Iconografia sacra / De’ Vigri Caterina (La Santa) / pittrice (sec. XV) / protettrice dei pittori bolognesi / Santa Caterina de’ Vigri / pittrice e musicista / bolognese / (fotografia Alinari) / n. 37702 / Il corpo venerato nella Chiesa / del Corpus Domini / Bologna ”
Notizie storico critiche
Caterina de' Vigri o da Bologna (Bologna, 8 settembre 1413 – Bologna, 9 marzo 1463), fu la fondatrice e prima badessa del monastero delle clarisse del Corpus Domini di Bologna. Nata da Benvenuta Mammolini e da Giovanni de' Vigri, patrizio ferrarese, dottore in legge e pubblico Lettore a Padova, al servizio del marchese Niccolò III d'Este, signore di Ferrara. Fin da piccola venne educata a Bologna dalla madre e da parenti per via delle molte assenze del padre, il quale però volle che imparasse anche il latino. Nel 1424, all'età di 11 anni, Caterina entrò alla corte estense come damigella di compagnia di Margherita d'Este, figlia naturale di Niccolò III. Ricevette l'educazione propria del tempo: studiò musica, pittura, danza, imparò a poetare e diventò esperta nell'arte della miniatura e della copiatura. Nel 1427 lasciò la corte estense e si unì a un gruppo di giovani di famiglie gentilizie che facevano vita in comune, intenzionate inizialmente a seguire la spiritualità agostiniana. Nel 1432 professò con le compagne la regola di Santa Chiara, approvata da papa Innocenzo IV, e diede inizio alla vita claustrale francescana. Venerata già in vita dal popolo per le sue virtù carismatiche, nel 1456, dopo insistente invito della cittadinanza e delle autorità civili e religiose, Caterina giunse a Bologna per fondarvi il Monastero del Corpus Domini, di cui fu badessa per i successivi sette anni, cioè fino alla morte, avvenuta il 9 marzo 1463.
Fu seppellita il giorno stesso nella nuda terra, ma dopo diciotto giorni fu dissotterrata, intatta e profumata. Dopo varie peripezie il suo corpo trovò una collocazione soddisfacente che ancor oggi conserva: si trova nella sua cappella, senza alcuna maschera, seduta, visibile a tutti e non sigillata (attualmente è protetta da un vetro). In alto, sopra la sedia, si legge la scritta: "Et gloria eius in te videbitur" ("In te [Caterina] si vedrà la Sua gloria [di Dio]"). Fu canonizzata da Papa Clemente XI il 22 maggio 1712, solennità della SS. Trinità, dopo un lungo e laborioso processo che vide impegnati, e a titoli vari anche contrapposti, il monastero e la città di Bologna.