Bologna, Chiesa di San Michele in Bosco

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Bologna, Chiesa di San Michele in Bosco

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1883-1888
Oggetto
Positivo
Misure immagine (in cm; hxb)
26x19,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sulla fascetta nella parte inferiore del recto si legge: "Bologna N° 3501. Chiesa di S. Michele in Bosco (sec. XV)"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Chiesa di San Michele in Bosco
Bibliografia
(1) Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; (2) Cinzia Frisoni, a cura di, "Pietro Poppi e la Fotografia dell'Emilia", Bologna, Bononia University Press, 2015.
Note
Il complesso di San Michele in Bosco è uno dei più antichi insediamenti religiosi sorti nel suburbio di Bologna. E' ricchissimo di opere d'arte, tra le quali si ricordano il refettorio con "La cena di Gesù e Maria" dipinta da Giorgio Vasari e i due chiostri affrescati da Ludovico Carracci con i suoi allievi. Nel 1798, in seguito alla soppressione napoleonica, il complesso venne utilizzato prima come caserma, poi come carcere e, successivamente, come residenza del legato pontificio e del re d'Italia. Verso la fine del XIX° secolo se ne decise la trasformazione in ospedale e si provvide al restauro completo delle strutture, anche grazie ad un cospicuo lascito del chirurgo Francesco Rizzoli, cui il nuovo edificio fu in seguito intitolato. L'ospedale fu inaugurato nel 1896. I monaci olivetani tornarono ad officiare nella loro chiesa nel 1933. Questa fotografia risale agli anni 1883-1888 e documenta lo stato del campanile prima del restauro realizzato nel 1890 su progetto di Tito Azzolini, amico e maestro di Alfonso Rubbiani. Nel 1862, infatti, la torre aveva subito la demolizione dell'antica guglia a bulbo di tipo veneto (che era stata sostituita da una terrazza recinta da balaustrini) per essere trasformata in osservatorio militare.