Bologna, Colonia permanente e scuola all'aperto di Casaglia

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Bologna, Colonia permanente e scuola all'aperto di Casaglia

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Inventario
BRI / FOT. 154
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1925
Oggetto
Positivo
Misure immagine (in cm; hxb)
20,5x26
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto del cartoncino di supporto si legge: "Colonia permanente e scuola all'aperto di Casaglia. Partenza per la Messa". Sul verso, il prof. Brighetti ha scritto: "Il primo a sinistra / è mio padre / Avv. Brighetti Amedeo"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Colonia permanente e scuola all'aperto di Casaglia
Note
Nel 1918 il Comune di Bologna acquistò la villa Puglioli di Casaglia per aprire un sanatorio per i malati di TBC. Ben presto ci si rese conto che le spese per trasformare l'edificio in ospedale erano troppo alte, pertanto, si decise di utilizzarlo come colonia all'aperto per fanciulli bisognosi comunque "predisposti alla tubercolosi".
La struttura, allacciata all'acquedotto e rifornita di luce elettrica, poteva ospitare oltre settanta bambini, che venivano accuditi in un regime di vita all'aperto, tra passeggiate nei boschi e cibi adeguati. Nei locali sotterranei si trovavano le cucine, la dispensa, i bagni e il refettorio. Ai piani superiori, le sale-dormitorio potevano ospitare quasi 200 bambini. Alla fine della guerra la colonia ospitò per alcuni mesi seicento bambini austriaci. Nel 1919 la costruzione fu potenziata e allargata con la ristrutturazione di un fabbricato annesso alla villa. Durante la seconda guerra mondiale venne qui trasferito il magazzino della biblioteca comunale dell'Archiginnasio e nel dopoguerra venne aperta una scuola elementare intitolata a Mario Longhena, assessore all'Istruzione dell'amministrazione Zanardi e considerato il padre di questa istituzione.