Bologna, complesso di Santo Stefano: il cortile di Pilato

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Bologna, complesso di Santo Stefano: il cortile di Pilato

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Inventario
MISC. / BERT. 276
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta incollata su un cartoncino di supporto color grigio
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
11x8
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sotto il positivo, sul cartoncino di supporto, si legge: 365 / 3/909"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, complesso di Santo Stefano: il cortile di Pilato
Bibliografia
Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre).
Note
L'album fotografico di cui l'immagine fa parte consta di oltre trecento fotografie di vario formato eseguite nel primo decennio del Novecento. Vi compaiono numerosi protagonisti sia maschili che femminili, vedute, scorci di edifici e di angoli anche bolognesi, personaggi in posa, momenti della Coppa Florio corsa a Bologna nel 1908. Il proprietario della raccolta era molto probabilmente Lodovico Bertani già segretario capo della Camera di Commercio di Bologna e Presidente delle Pattuglie Cittadine dal 1921 al 1927. Il nostro fu un componente della Società degli Achei, un sodalizio goliardico fondato a Bologna nel 1920, che si proponeva di riunire reduci della Prima Guerra Mondiale per "stare allegri alla maniera dei buoni petroniani antichi". Un divertente "ritratto" del Bertani è contenuto nella "Strenna degli Achei" del 1930. Dal riscontro con le notizie contenute nel "medaglione" pubblicato in quest'ultima si è potuti risalire alla provenienza. La fotografia è stata scattata a Bologna, nel cosiddetto cortile di Pilato, all'interno del complesso di Santo Stefano. L’esatta ricostruzione della storia e della planimetria del complesso stefaniano ha generato varie interpretazioni. Secondo la più plausibile, il progetto originario venne ideato dal vescovo Petronio nel V secolo d.C. dopo il suo viaggio in Terrasanta. Ispiratosi al percorso che i credenti già seguivano in processione la domenica delle Palme verso San Giovanni in Monte a Bologna, il vescovo pensò di riprodurre nella stessa zona anche i luoghi sacri di Gerusalemme. Di quel progetto oggi rimangono solo quattro chiese dei sette edifici sviluppatisi. Al cortile di Pilato (così chiamato per rievocare il percorso di Cristo durante la Passione) si accede dalla chiesa del Santo Sepolcro. Nella parte centrale si trova una vasca di marmo poggiata su un piedistallo, conosciuta col nome “Catino di Pilato”, dono del re longobardo Liutprando alla chiesa.