Bologna. Foot Ball alla Cesoia

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Bologna. Foot Ball alla Cesoia

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Inventario
MICH. 1534
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo / secondo decennio sec. XX
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna. Foot Ball alla Cesoia
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Casalecchio di Reno (Bo), Grafis/Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Giuseppe Michelini nacque a Bologna il 22 aprile 1873, figlio di Pompeo e di Giuliana Majani, che morì di parto. In città compì gli studi classici presso il Ginnasio-Liceo “Galvani” e, successivamente, si laureò in legge. Dal padre (originario di Crevalcore, dove possedeva vaste tenute) rilevò l’amministrazione delle proprietà agricole, tanto che la sua professione dichiarata era quella di “legale e possidente”. Michelini iniziò ad interessarsi di fotografia intorno al 1890. Potendo contare su una ricca rendita e su tempo libero in abbondanza affinò sempre più la sua produzione. Gli piaceva, inoltre, poter sperimentare ampiamente tecniche nuove, documentare l'esterno e l'interno delle sue case; ritrarre i suoi figli, i componenti della famiglia e gli amici, quasi a comporre un album narrativo, un vero e proprio diario che si arricchiva di anno in anno. Essendo poi un amante dell'alpinismo, del ciclismo e dell'automobilismo, non disdegnò alcuno sport. Tanto è vero che iniziò a seguire anche le vicende del Bologna Football Club, fondato nel 1909 su iniziativa di Emilio Arnstein, un giovane di origine boema arrivato in città l'anno prima. La squadra giocò dapprima ai Prati di Caprara (la piazza d'armi situata fuori porta San Felice) con il permesso dell'autorità militare; in seguito si trasferì alla Cesoia, fuori porta San Vitale, dove furono installate porte permanenti. Proprio alla Cesoia furono scattate questa e le fotografie successive fino a quella con n. inv. MICH. 1539. Questo campo era tuttavia molto scomodo. Per ovviare ai disagi, dal 1913 si ripiegò sullo Sterlino, dotato di maggiori comodità, di accessi agevoli e con una tribuna adatta ad ospitare il bel mondo cittadino. La didascalia è stata attribuita dall'autore.