Bologna, Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica applicata nelle Scuole Pie Comunali di S. Domenico
Bologna, Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica applicata nelle Scuole Pie Comunali di S. Domenico
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Oggetto
positivo fotografico
Forma Specifica dell'Oggetto
positivo fotografico incollato su cartoncino avorio
Materia e tecnica
Positivo
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
21x17 (cartoncino); 17,5x16
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
in basso al centro del cartoncino “Gabinetto Aldini di Fisica e Chimica applicata nelle Scuole Pie Comunali di S. Domenico in Bologna”
Notizie storico critiche
le Scuole Pie sorsero nel 1616 in S. Maria della Morte. Erano gestite da una Congregazione di laici ed ecclesiastici dipendente dall'Arcivescovo e offrivano un'istruzione gratuita di base a bambini poveri.
Erano sedici, distribuite in tutta la città, più quattro scuole propedeutiche per i minori di sette anni, e accoglievano circa 1.600 bambini. Nel 1808 la sede principale fu spostata all’Archiginnasio: l'antica sede dell'Università era infatti ormai pressoché abbandonata. Nel 1837 alle Scuole Pie fu concesso “un nuovo fabbricato aderente al convento di S. Domenico, più un compenso di scudi 3.000”. L'edificio delle Scuole venne praticamente ricostruito nel 1838, su progetto di Giuseppe Tubertini (1759-1831), nei pressi della piazzetta ricavata nel 1828 dal principe Felice Baciocchi davanti al suo palazzo. L'erezione del “vasto fabbricato” delle Scuole Pie, sull'area dell'antica foresteria e infermeria, comportò l'atterramento di due archi del portico di San Domenico.
La nuova sede fu inaugurata il 15 settembre 1839, con la tradizionale cerimonia della distribuzione dei premi agli alunni più meritevoli, alla presenza delle loro famiglie.
Nel 1844 il Comune di Bologna istituì le "Scuole tecniche bolognesi” grazie ai lasciti testamentari di due filantropi: Luigi Valeriani (1758-1828), economista e matematico, e Giovanni Aldini (1762-1834), fisico.
Le "Scuole tecniche bolognesi" vennero chiuse nel 1869 e le attrezzature andarono a costituire un museo utilizzato anche come centro di consulenza tecnica. Nel 1878 venne fondato un nuovo istituto intitolato ai filantropi Aldini e Valeriani ("istituto Aldini-Valeriani per arti e mestieri"), collocato nei locali dell'ex convento di Santa Lucia, in via Castiglione, al quale vennero affidate le attrezzature delle precedenti "Scuole tecniche". La preparazione tecnica era favorita dal connubio fra lezioni teoriche e lezioni pratiche, grazie all'annessa “scuola-officina”.
Erano sedici, distribuite in tutta la città, più quattro scuole propedeutiche per i minori di sette anni, e accoglievano circa 1.600 bambini. Nel 1808 la sede principale fu spostata all’Archiginnasio: l'antica sede dell'Università era infatti ormai pressoché abbandonata. Nel 1837 alle Scuole Pie fu concesso “un nuovo fabbricato aderente al convento di S. Domenico, più un compenso di scudi 3.000”. L'edificio delle Scuole venne praticamente ricostruito nel 1838, su progetto di Giuseppe Tubertini (1759-1831), nei pressi della piazzetta ricavata nel 1828 dal principe Felice Baciocchi davanti al suo palazzo. L'erezione del “vasto fabbricato” delle Scuole Pie, sull'area dell'antica foresteria e infermeria, comportò l'atterramento di due archi del portico di San Domenico.
La nuova sede fu inaugurata il 15 settembre 1839, con la tradizionale cerimonia della distribuzione dei premi agli alunni più meritevoli, alla presenza delle loro famiglie.
Nel 1844 il Comune di Bologna istituì le "Scuole tecniche bolognesi” grazie ai lasciti testamentari di due filantropi: Luigi Valeriani (1758-1828), economista e matematico, e Giovanni Aldini (1762-1834), fisico.
Le "Scuole tecniche bolognesi" vennero chiuse nel 1869 e le attrezzature andarono a costituire un museo utilizzato anche come centro di consulenza tecnica. Nel 1878 venne fondato un nuovo istituto intitolato ai filantropi Aldini e Valeriani ("istituto Aldini-Valeriani per arti e mestieri"), collocato nei locali dell'ex convento di Santa Lucia, in via Castiglione, al quale vennero affidate le attrezzature delle precedenti "Scuole tecniche". La preparazione tecnica era favorita dal connubio fra lezioni teoriche e lezioni pratiche, grazie all'annessa “scuola-officina”.
Note
“da Ant. Montosi”