Bologna, La cacciata degli Austriaci l’VIII agosto MDCCCXLVIII (bassorilievo dello scultore Tullo Golfarelli)

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Bologna, La cacciata degli Austriaci l’VIII agosto MDCCCXLVIII (bassorilievo dello scultore Tullo Golfarelli)

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Inventario
MISC 00389
Autore

Notizie storico artistiche

Oggetto
Fototipia
Materia e tecnica
Positivo
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
cm 19,2x26,2
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
NOTE DI BARUFFI: “La Cacciata degli Austriaci da Bologna / l’8 Agosto 1848 / Riproduzione del bassorilievo dello scultore Tullo Golfarelli (Scalea della Montagnola) / da stampa inclusa nella Pubblicazione Commemorativa del Cinquantenario dell’8 Agosto 1848) / (fototipia)”
Notizie storico critiche
La formella riprodotta ricorda il noto episodio storico bolognese. La mattina dell'8 agosto alcuni ufficiali austriaci, entrati con alterigia nei caffè, vengono aggrediti e malmenati dai bolognesi. Alla Deputazione, che lo prega di non imputare al governo “questi fatti parziali”, il generale Walden chiede immediatamente che gli siano consegnati “gl'individui offensori”, di avere in ostaggio sei “persone distinte” e di ricevere un risarcimento di trentamila scudi. Il Pro-Legato Bianchetti, che intende offrirsi come ostaggio, ne è impedito dai popolani. Tutti i campanili della città vengono occupati e le campane cominciano a suonare a stormo. La rabbia popolare monta. Dopo due ore di combattimenti, le porte Lame e San Felice sono chiuse dietro al nemico e puntellate. Un drappello di Austriaci a cavallo, intervenuto da Porta Galliera, riesce a riaprire Porta Lame, da dove penetra un grosso corpo di truppa. I soldati, protetti dai portici, arrivano fino alla chiesa dei SS. Filippo e Giacomo e qui sono respinti da una folla di popolani “di buon sangue”. La vera battaglia avviene alla Montagnola e dura più di tre ore. Gli Austriaci occupano il giardino, in posizione dominante sul centro cittadino, con due battaglioni di fanti e tre pezzi d'artiglieria. Molte case di fronte alla collina vengono bombardate e incendiate. Gli scontri si concludono a sera con la cacciata degli Austriaci, che escono in rotta da porta Galliera. Gli Imperiali lasciano sul terreno numerose vittime. In un casolare vicino alla città ammucchiano i loro morti e li bruciano “secondo il loro barbaro costume”. Ritirandosi verso Cento compiono saccheggi e rappresaglie.