Bologna, lo Stadio comunale (già Littoriale) in costruzione
Bologna, lo Stadio comunale (già Littoriale) in costruzione
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Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1926 c.
Oggetto
Positivo
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
12,5x25
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, in alto a destra si legge: "BOLOGNA - IL LITTORIALE / Opera del Fascismo Bolognese"; in basso, sullo stesso lato compare il nome del fotografo.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, lo Stadio comunale (già Littoriale) in costruzione
Bibliografia
Giorgio Diritti, "Bologna 900. Nove secoli di immagini", Bologna, Edizioni Cineteca, 2016, p. 137
Note
Il 31 ottobre 1926 venne solennemente inaugurato l'impianto polisportivo del Littoriale, definito "primo anfiteatro della rivoluzione fascista" e "monumento della nuova epoca". Fu lo stesso Benito Mussolini a tenere il discorso di apertura. Il duce entrò allo stadio a cavallo, seguito da un corteo di gerarchi e vestito con l'alta uniforme di generale della Milizia. La struttura, una delle più grandi e moderne d'Europa, fu edificata a spese del partito fascista bolognese. La federazione di Palazzo Fava, guidata da Leandro Arpinati, promosse una colletta tra le aziende cittadine, comprese le residue cooperative socialiste, chiamate a un obolo "spontaneo". Lo stile da imporre alla struttura era stato ispirato ad Arpinati, presidente in carica della Federazione Italiana Gioco Calcio, da una visita alle antiche Terme di Caracalla a Roma. Progettato dall'ingegnere Umberto Costanzini e dall'architetto Ulisse Arata, lo stadio fu realizzato utilizzando il calcestruzzo armato e costituì il punto più alto del nuovo rinascimento urbano voluto dal podestà bolognese. Oltre al campo di calcio dotato di pista per l'atletica, l'impianto prevedeva campi di tennis e due piscine, di cui una, per la prima volta in Italia, al coperto. La splendida fotografia documenta l'impianto in costruzione. Verosimilmente la ripresa fu effettuata dal campanile della chiesa di San Girolamo della Certosa.