Bologna, Monumento a Giuseppe Garibaldi

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Bologna, Monumento a Giuseppe Garibaldi

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Inventario
BRI 01285
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo e anno di edizione
Bologna, 1907
Serie
Bologna nei suoi monumenti
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
policromia
Iscrizioni
Sul recto, in alto a sinistra, è scritto: "Bologna nei suoi monumenti / G. Garibaldi". In basso a sinistra compare il logo dell'editore. Sul verso si legge: "Cartolina ricordo. Pro Sordomuti / Bologna - 26 maggio 1907 / Premio: / un cinematografo". L'edizione di questa come di altre cartoline appartenenti alla stessa serie era numerata. In questo esemplare è stampato il n. 11985.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Monumento a Giuseppe Garibaldi
Note
Subito dopo il 2 giugno 1882, data della morte di Giuseppe Garibaldi, anche a Bologna si decise di avviare una sottoscrizione per raccogliere fondi a favore dell’erezione di un monumento all’Eroe dei Due Mondi. Vicissitudini varie portarono a notevoli ritardi, nonostante il grande entusiasmo popolare nei confronti dell’iniziativa. Solo l’11 aprile 1898 fu infine dato incarico allo scultore romano Arnaldo Zocchi di realizzare una statua equestre in bronzo. Avvicinandosi il momento dell’inaugurazione del monumento, però, in città sorse una disputa relativa alla sua collocazione. Le discussioni furono di tale rilevanza che anche Alfredo Testoni, il maggior commediografo bolognese del tempo, dedicò un suo lavoro alla vicenda: si trattava di “In dov s’mett Garibaldi?”, una bizzarria in tre atti, come lui stesso la definì. La prima rappresentazione di questa opera dialettale avvenne il 17 marzo 1900 al Teatro Contavalli: dunque, alcuni mesi prima dell’inaugurazione del monumento. Con il consueto spirito petroniano non disgiunto da felici osservazioni sull’ambiente della piccola borghesia che egli ben conosceva, lo scrittore narra di una famiglia che prende viva parte al problema del luogo dove porre la statua. Pirein, capo della famiglia e presidente del Comitato per il collocamento del monumento, prende una sonora sbornia e fa un sogno durante il quale i personaggi dei principali monumenti della città scendono dai loro piedistalli e prendono parte alla discussione: re Vittorio Emanuele II, il Nettuno, papa Gregorio, Ugo Bassi, Luigi Galvani ecc.. Nello svolgersi della trama si alternano divertenti episodi e gustose diatribe. Ad un certo punto, ecco che lo scultore Zocchi arriva a Bologna e inizia ad esprimere varie opinioni sull’onda della polemica, fino a che la statua di Garibaldi avanza in via dell’Indipendenza preceduta dal preludio del suo inno suonato da una tromba e, di fronte all’Arena del Sole, si ferma. Ugo Bassi, scende dal piedistallo e cede il posto al Generale. Il pubblico presente saluta festosamente Giuseppe Garibaldi, che solo qualcuno ritiene un usurpatore. La visione onirica, di fatto, avrebbe poi rispecchiato la realtà: l’8 luglio 1900 il monumento venne ufficialmente inaugurato. Fu collocato al posto della statua di Ugo Bassi, che si trovava in quel punto da dodici anni e che venne trasferita nella via dedicata al medesimo sacerdote patriota, di fronte al Mercato Coperto.