Bologna - Officine Scarani - Fonderia - Laboratorio

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Bologna - Officine Scarani - Fonderia - Laboratorio

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Inventario
FF 2509-033

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
1962 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Industria metallurgica - Officine meccaniche - Pezzi meccanici - Fonderie - Scarani
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Curti, Maura Grandi, Alberto Guenzi, Bologna 2000, p. 130; Pedrocco Giorgio, Bologna industriale, in Storia di Bologna - Bologna in età contemporanea 1915-2000, v. 4**, Bologna 2013, pp. 61, 131-132.
Note
L'attività della Scarani Luigi e Figli è documentata già dal 1911-12 con attività di fonderia in Via Toscana 128 per la produzione di cerchioni per carri e birocci. La ragione sociale diventa in seguito Scarani Enrico e Figli, sempre come fonderia. Durante il primo conflitto mondiale la ditta viene coinvolta nel munizionamento e nel 1916 contava 60 operai, diventati in seguito una novantina, impegnati nella lavorazione di proiettili d'artiglieria. Durante la seconda guerra mondiale, dopo i bombardamenti del 1943 i macchinari della Scarani vengono ricoverati presso la caserma Giordani. All'attività di fonderia si affiancano anche altre produzioni perché l'azienda si evolve e viene citata come l"Officina-garage Scarani" (Campigotto in Storia e memoria di Bologna, scheda su Motocicli Malaguti). Nel 1964 la crisi economica del settore provoca una serie di licenziamenti in numerose fabbriche cittadine (Casaralta, Calzoni, Minganti) e la Scarani viene occupata dagli operai. Nel 1967 la Scarani S.p.a risulta avere sede in Via Michelino 105-107 e si occupa di macchine e impianti per l'industria ceramica, macchine tessili, mantenendo comunque attiva la fonderia di ghisa.