Bologna - OMAS (Officina Meccanica Armando Simoni) - Penna stilografica Omas 556
Bologna - OMAS (Officina Meccanica Armando Simoni) - Penna stilografica Omas 556
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Data della ripresa
1966 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Oggetti di cancelleria - Penne - Penne stilografiche - OMAS - Simoni, Armando
Bibliografia
Pezzella Letizia, Fototecnica Artigiana e Fototecnica Bolognese. Industria, artigianato e commercio nel fondo fotografico del Museo del Patrimonio industriale, in "Scuola officina", n. 2, luglio-dicembre 2007, pp. 4-7; Campigotto Antonio - Martorelli Roberto, La ruota e l'incudine, Bologna 2016, pp. 175-178; Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia, a cura di Antonio Campigotto, Roberto Curti, Maura Grandi, Alberto Guenzi, Bologna 2000, pp. 88-91
Note
La OMAS (Officina Meccanica Armando Simoni) nasce a Bologna nel 1925 grazie ad Armando Simoni, ex tornitore alla Zamboni & Troncon. Nella prima piccola officina in Via S. Vitale inizia la produzione di pezzi di ricambio per le stilografiche delle principali aziende cui segue la creazione di penne complete. Dopo un primo trasferimento in Via Saffi l'azienda si stabilisce in Via dell'Orba, attuale Turati, e a partire dagli anni '30 la OMAS diventa una delle maggiori produttrici di penne stilografiche, con sistema di caricamento a stantuffo. I modelli si susseguono così come cambiano i modi di caricamento dell'inchiostro. Con la morte di Armando Simoni nel 1958 però non vennero più prodotte innovazioni significative. L'azienda è ceduta prima alla Luis Vuitton e poi alla cinese Xinyu Hengdeli ed è rimasta presente sul mercato fino al 2016 quando è stata definitivamente chiusa. Il servizio fotografico documenta alcuni modelli di stilografica, penne con stiloforo e base portapenne, penne a sfera e materiale pubblicitario. La ripresa in esame raffigura una Omas 556, una penna con caricamento a stantuffo brevettata nel 1946. La cronologia (post 1966) deriva dalla presenza di un documento legato all'utilizzo della penna da parte di Papa Paolo VI e dell'Arcivescovo di Canterbury datato aprile 1966.