(Bologna - Palazzo Bevilacqua - Cortile con fontana)

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(Bologna - Palazzo Bevilacqua - Cortile con fontana)

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Inventario
SN31-35

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1908 ca.
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
20,8x26,8
Indicazione di colore
B/N
Soggetto o iconografia
Bologna - Palazzi - Palazzo Bevilacqua - Architettura - Veduta del cortile interno
Bibliografia
Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999; Scrigni di memorie, gli archivi familiari nelle dimore storiche bolognesi, Bologna, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, 2006, pp. 13-21.
Note
Il negativo appartiene ad un gruppo di lastre senza numero, per le quali è stato adottato l'inventario attribuito da Roversi e Cristofori e pubblicato nel censimento del 1980, corrispondente alla posizione nella collocazione originale. L'immagine documenta il cortile di Palazzo Bevilacqua dopo i restauri effettuati tra il 1907 e il 1908 sotto la direzione di Alfonso Rubbiani, quindi la ripresa è da attribuire alla produzione fotografica di Alfonso Zagnoli che a quelle date aveva rilevato l'attività da Poppi. E' ipotizzabile che il gruppo di lastre del cortile di Palazzo Bevilacqua fosse stato realizzato proprio per documentare alcuni aspetti tecnici e i risultati ottenuti alla fine dei lavori di restauro, pertanto la datazione è stata riferita al 1908 ca. Di notevole interesse, il fregio sotto il cornicione riferibile ad Amico Aspertini, la decorazione pittorica del loggiato superiore, rielaborata proprio durante i restauri dei primi del Novecento da Achille Casanova e Corrado Breviglieri, le finestre marmoree murate e la cisterna centrale, portati a Bologna nel 1881 e provenienti da Palazzo Fiaschi, poi Bevilacqua, di Ferrara. La fascetta della titolazione presenta un'iscrizione dattiloscritta.