Bologna - Palazzo Filipetti
Bologna - Palazzo Filipetti
Genera il pdfInventario
12382
Categoria:
Notizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1904-1907
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
21x26,9
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna - Palazzi - Casa Modiano (già Machiavelli) - Architettura - Facciata - Vedute - Veduta animata
Bibliografia
Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999
Note
La lastra non compare in nessun catalogo a stampa. Da ascriversi alla fase finale della produzione del fotografo, tra il 1904 (anno di completamento del restauro dell'edificio), e il 1907, anno di cessione dell'attività.
Casa Modiano, situata all'angolo tra via Santo Stefano e la breve salita verso la chiesa di San Giovanni in Monte, venne sottoposta ad una significativa ristrutturazione già nel 1904 su progetto di Giuseppe Gualandi e consulenza di Luigi Breventani. Durante il bombardamento aereo del 29 gennaio 1944 l'edificio venne quasi interamente distrutto. Circa dieci anni più tardi venne quindi ricostruito, anche se in posizione più arretrata per consentire l'allargamento della sede stradale.
Casa Modiano, situata all'angolo tra via Santo Stefano e la breve salita verso la chiesa di San Giovanni in Monte, venne sottoposta ad una significativa ristrutturazione già nel 1904 su progetto di Giuseppe Gualandi e consulenza di Luigi Breventani. Durante il bombardamento aereo del 29 gennaio 1944 l'edificio venne quasi interamente distrutto. Circa dieci anni più tardi venne quindi ricostruito, anche se in posizione più arretrata per consentire l'allargamento della sede stradale.