Bologna, Piazza dell'Otto Agosto: Gran Festival 1903

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Bologna, Piazza dell'Otto Agosto: Gran Festival 1903

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Inventario
BRI 01724
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
Bologna, 1903 (?)
Data della ripresa
1903
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Savignano di Romagna, 11.8.1903
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, in basso al centro, la data stampata è stata cancellata ed è stata sostituita da un "1902 ?" a matita. Sul verso il prof. Brighetti ha scritto: "Ogni anno l'ingresso variava, nel 1903 c'è una testa di uomo". Compare anche un timbro "Stampe cav. Ulisse Topi Savignano di Romagna". La cartolina è viaggiata da Savignano di Romagna a Vicenza. La data di spedizione sembra risalire all'11 agosto 1903.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Piazza dell'Otto Agosto: Gran Festival 1903
Bibliografia
1) Giancarlo Bernabei, "La Montagnola. Storia di popolo", Bologna, Patron, 1986, pag. 133; 2) "Cent'anni fa Bologna. Angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi" a cura di Otello Sangiorgi e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Costa Editore, 2000, pag. 250; 3) Elena Nepoti, "Storia del cinema muto a Bologna. Dalle origini agli anni Venti", Bologna, Persiani, 2018, p. 36
Note
La didascalia ci informa che siamo in Piazza dell'Otto Agosto 1848. L'occasione, da quel che si apprende dal testo di Giancarlo Bernabei, era il Festival Carnevalesco dell'anno 1903. Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento gli spazi della Montagnola furono usati come cornice per carnevali, fiere, concorsi e manifestazioni varie, confermandosi come un centro vivo e vitale della città. Nella vasta piazza da inizio autunno a primavera inoltrata sostavano baracconi di tutti i tipi, un vero e proprio luna park del divertimento. Le maggiori attrazioni erano costituite da compagnie di giocolieri e attori, giostre e perfino improvvisati zoo. Non mancavano poi i banchetti di frutta e di dolciumi. I prezzi erano davvero alla portata di tutte le tasche. Le rappresentazioni teatrali potevano svolgersi sotto miseri tendoni oppure in fastosi edifici di legno illuminati e sontuosamente arredati. Un esempio di questi ultimi è offerto da quanto appare nella cartolina. La costruzione contingente rispecchia in pieno lo stile della "Belle Époque". L'ingresso al padiglione riproduce una bocca aperta; alcuni popolani e curiosi sostano negli spazi antistanti. Dai testi citati in bibliografia emerge che, nello specifico, si trattava di un padiglione ligneo allestito dalla Società "I fiù del Duttour Balanzon" per il Carnevale e che l'esecuzione del padiglione medesimo si dovette a tale Lodovico Ramponi. A suffragare la certezza della data 1903 vi è in queste Collezioni una fotografia di Luigi Veronesi (cfr. n. inv. BRI / VER 49) sulla quale l'autore ha scritto di proprio pugno "20 febbraio 1903".