Bologna, Piazza Santo Stefano

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Bologna, Piazza Santo Stefano

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Inventario
BRI / FOT. 216, 217
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
prima del 1876
Oggetto
Positivo
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Piazza Santo Stefano
Bibliografia
Alberto Menarini - Athos Vianelli, "Bologna per la strada. Fotoconfronti col passato" serie prima, Bologna, Tamari, 1975, pag.39
Note
Il celebre nucleo stefaniano appare quasi irriconoscibile rispetto ad oggi. Giovanni Gozzadini aveva invocato il restauro dell'antico santuario delle Sette Chiese subito dopo l'Unità d'Italia. Nel 1876 i lavori iniziarono sotto la direzione dell'ing. Raffaele Faccioli, ispettore del Governo, che purtroppo fece suo il principio di demolire più che si può "le moderne sovrapposizioni e aggiunte". L'intero complesso di Santo Stefano fu dunque sottoposto ad una vera e propria trasformazione. Già all'inizio dell'Ottocento si erano perse le decorazioni nella cupola della chiesa del Calvario. In questa seconda fase i lavori di "ripristinamento" riguardarono soprattutto l'antica Basilica (Chiesa di San Pietro) e il battistero (Chiesa del S. Sepolcro), con ricostruzioni romaniche arbitrarie. I lavori si fermarono per alcuni anni e anche Carducci si adoperò, con un "Manifesto ai Bolognesi", per ottenere nuovi finanziamenti. Nel 1881 intanto, su progetto di Faccioli, si eseguirono lavori di sistemazione della piazza antistante. Una ulteriore fase di restauri iniziò nel 1919 e privilegiò la chiesa della Trinità. In quel caso i lavori furono diretti da mons. Giulio Belvederi e da Edoardo Collamarini, allievo di Rubbiani, e portarono alla definitiva configurazione del complesso.