Bologna. Pinacoteca. Canlassi Guido detto "Il Cagnacci" (attribuzione) Cleopatra?
Bologna. Pinacoteca. Canlassi Guido detto "Il Cagnacci" (attribuzione) Cleopatra?
Genera il pdfNotizie storico artistiche
Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1915 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
26,9x20,9
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna - Musei - Pinacoteca Nazionale - Pittura - Cagnacci, Guido (copia da) - Cleopatra morente
Bibliografia
Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999; Pinacoteca Nazionale di Bologna, Catalogo generale, Venezia, Marsilio, 2004-2013
Note
Il negativo appartiene ad un gruppo di lastre senza numero, per le quali è stato adottato l'inventario attribuito da Roversi e Cristofori e pubblicato nel censimento del 1980, corrispondente alla posizione nella collocazione originale.
Il dipinto venne acquistato dallo Stato nel 1915 per la Regia Pinacoteca di Bologna, dove rimase esposto fino agli anni quaranta, quando venne giustamente giudicato copia da un originale sconosciuto di Guido Cagnacci. La provenienza dell'opera, ceduta dal pittore Giovanni Piancastelli, è probabilmente bolognese. La ripresa è successiva all'ingresso del dipinto in Pinacoteca, come indicato dalla fascetta didascalica, ed è quindi da ascriversi ad Alfonso Zagnoli che a quelle date era il solo responsabile della Fotografia dell'Emilia. Nella parte bassa del dipinto è presente la sigla G. C.
Il dipinto venne acquistato dallo Stato nel 1915 per la Regia Pinacoteca di Bologna, dove rimase esposto fino agli anni quaranta, quando venne giustamente giudicato copia da un originale sconosciuto di Guido Cagnacci. La provenienza dell'opera, ceduta dal pittore Giovanni Piancastelli, è probabilmente bolognese. La ripresa è successiva all'ingresso del dipinto in Pinacoteca, come indicato dalla fascetta didascalica, ed è quindi da ascriversi ad Alfonso Zagnoli che a quelle date era il solo responsabile della Fotografia dell'Emilia. Nella parte bassa del dipinto è presente la sigla G. C.