Bologna, Porta D'Azeglio: tram a cavalli

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Bologna, Porta D'Azeglio: tram a cavalli

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Inventario
BRI 01811
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
Bologna, s.d.
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Bologna, 19.3.1904
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
L'esemplare è viaggiato da Bologna alla provincia di Firenze (Castelpulci). Il timbro di spedizione risale al 19.3.1904.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Porta D'Azeglio: tram a cavalli
Bibliografia
La cartolina è stata pubblicata in: Antonio Brighetti - Franco Monteverde, "Bologna nelle sue cartoline", Cuneo, L'Arciere, 1986, vol. 2, copertina e pag. 102.
Note
All'inizio del Novecento l'Amministrazione bolognese iniziò a valutare l'idea di elettrificare il servizio dei tram. A questo punto, la società concessionaria Les Tramways de Bologne si impegnò ad eliminare la trazione con i cavalli sostituendola con quella elettrica.
Furono così costruite una centrale a vapore e una rimessa adatta al ricovero e alla riparazione delle nuove vetture presso il vecchio deposito della Zucca. Questa centrale serviva anche per la produzione dell'energia elettrica.
Le prime corse di prova furono effettuate l'11 e il 19 dicembre 1903 sulla linea tra la stazione ferroviaria e Porta Santo Stefano e sulle linee da via Castiglione, via D'Azeglio e Porta Saragozza.
L'11 febbraio 1904 i tram elettrici iniziarono ufficialmente il loro servizio, sulle linee per la stazione e per il deposito della Zucca, con una frequenza di venti minuti, anche di notte.
Le vetture, nove in tutto, erano bidirezionali. Costruite dalle officine Nobili, avevano i terrazzini di accesso completamente aperti. Un minimo riparo al conducente con l'aggiunta di pannelli frontali sarebbe stato realizzato solo nel 1910, e dopo uno sciopero dei conducenti.
In questa cartolina il tracciato del tram (ancora a trazione animale) passa attraverso la Porta d'Azeglio o San Mamolo già interessata (sul lato destro) all'abbattimento delle mura. Dopo qualche tempo anche la Porta venne atterrata.