[Bologna, Porta San Vitale, i "salghén"]
[Bologna, Porta San Vitale, i "salghén"]
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Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
positivo b/n stampato in formato cartolina postale
Orientamento
orizzontale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, aggiunto a matita, nel bordo bianco: "P.ta S. Vitale - esterno". Sul verso la grafia del prof. Brighetti ha annotato la scena (cfr. nota)
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Porta San Vitale, i "salghén"
Bibliografia
La fotografia è pubblicata in: Giancarlo Roversi, "Le mura perdute. Storia e immagini dell'ultima cerchia fortificata di Bologna", Bologna, Grafis, 1985, p. 185
Note
I "salghén" erano coloro che provvedevano alla posa in opera o alla manutenzione della "salghè", ovvero della seliciata o ancor meglio del selciato/lastricato/acciottolato (pavimento o strada coperta o lastricata di selci o sassi). Si riporta di seguito la trascrizione della scritta autografa del collezionista nel retro della cartolina:
"Porta S. Vitale esterno. I "salghén" che riparano un pezzo di strada.
Quello in ginocchio usa uno speciale martelletto, che da un lato scava la terra per inserire il pezzo e dall'altro percuote sopra per assestare.
L'altro compie il definitivo assestamento battendo il suolo col massiccio e pesante percussore di legno, con sopra un ...(?) in legno inchiodato trasversalmente che si prolunga ai lati per permettere una sicura presa con le due mani."
La costruzione è ancora protetta dal rivellino che scavalcava il fossato e che, in origine, era preceduto dal ponte levatoio impiantato nel 1354 ed eliminato alla fine del Settecento.
"Porta S. Vitale esterno. I "salghén" che riparano un pezzo di strada.
Quello in ginocchio usa uno speciale martelletto, che da un lato scava la terra per inserire il pezzo e dall'altro percuote sopra per assestare.
L'altro compie il definitivo assestamento battendo il suolo col massiccio e pesante percussore di legno, con sopra un ...(?) in legno inchiodato trasversalmente che si prolunga ai lati per permettere una sicura presa con le due mani."
La costruzione è ancora protetta dal rivellino che scavalcava il fossato e che, in origine, era preceduto dal ponte levatoio impiantato nel 1354 ed eliminato alla fine del Settecento.