Bologna, Porto Navile

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Bologna, Porto Navile

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Inventario
MISC. / Rast. 01

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1934
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
17,5x23,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Nell'angolo a sinistra in basso del recto si riconosce la data 29 V 34 / XII; sul verso si legge la scritta a matita "Canale Navile" e al centro compare il timbro del fotografo.
Soggetto o iconografia
Bologna, Porto Navile
Bibliografia
"Canali nascosti a Bologna nel Novecento", a cura di Maria Cecilia Ugolini e Stefano Pezzoli, Faenza, Carta Bianca Editore, 2020, pag. 64
Note
Il Porto Navile, progettato da Jacopo Barozzi detto il Vignola, fu costruito su un canale già in funzione fin dal sec. XIII. Ebbe un ruolo molto importante per l'economia della città, consentendo fino alla fine del Settecento una comoda ed efficiente corrente di traffico con Ferrara e con Venezia. Particolarmente attivo nel XVII e XVIII secolo, il porto ebbe un rapido declino alla fine dell'Ottocento anche a causa della concorrenza della nuova ferrovia Bologna-Venezia e di più comode direttrici di comunicazione. La ripresa è stata effettuata dalla casa del "catenarolo" del porto, ovvero di colui che ne apriva e chiudeva l'accesso. Al centro dell'immagine è quel tratto del canale di Reno conosciuto come canale Cavaticcio, che usciva dalla città attraverso un fornice ricavato nella muraglia. La passerella ben visibile collegava le due rive. Sulla destra si riconoscono i contrafforti della Salara (magazzino del sale e del grano)e, in basso, vi sono le bitte di ormeggio; a sinistra invece compare il retro della Dogana, costruzione che grazie alla sua caratteristica forma era conosciuta anche come "Cisa di Lavander" (e una lavandaia è in effetti presente, con i piedi immersi nell'acqua). L'edificio più alto sullo sfondo è quello della Regia Manifattura Tabacchi.