Bologna, Porto Navile

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Bologna, Porto Navile

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Inventario
MISC. / Rast. 03

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1934
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
17,5x23,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, in basso a sinistra, compare la data 29.V.34 XII. Sul verso si legge la scritta a matita "Canale Navile. Ramazzino" e al centro compare il timbro del fotografo.
Soggetto o iconografia
Bologna, Porto Navile
Bibliografia
1) Tiziano Costa, "Canali perduti. Quando Bologna viveva sull'acqua", Bologna, Costa ed., 2013, p. 67; 2) "Canali nascosti a Bologna nel Novecento", a cura di Maria Cecilia Ugolini e Stefano Pezzoli, Faenza, Carta Bianca Editore, 2020, pag. 66.
Paola Foschi (a cura di), Ora er Labora. Preghiera e lavoro. Monasteri, chiese e industria accanto alle acque di Bologna, Bologna, Bup, 2022, p.24
Note
Il Porto Navile, progettato da Jacopo Barozzi detto il Vignola, fu eretto su un canale già in funzione fin dal sec. XIII. Costruito tra il 1548 e il 1552 , fu smantellato definitivamente nel 1934, come prevedeva il piano regolatore del 1889. Scomparve così l'edificio della Dogana o Gabella (terminato nel 1603), detto -anche per la sua particolare conformazione- "cisa di lavander" (chiesa dei lavandai), alla destra dell'immagine. La statua che si può notare sulla facciata dell'edificio -opera di Camillo Mazza in terracotta policroma, raffigurante la Madonna- è tuttora collocata in cima allo scalone di Palazzo d'Accursio. Al centro è riconoscibile la mole della Salara. I proventi dei dazi sulle merci servirono per secoli a finanziare l'università. Nel periodo di maggior splendore, il porto vide un intenso traffico di merci e passeggeri, che preferivano la più tranquilla via d'acqua a massacranti viaggi in carrozza o a cavallo.