Bologna - S.Maria della Vita - Niccolò dell'Arca - Compianto sul Cristo morto - la Maddalena

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Bologna - S.Maria della Vita - Niccolò dell'Arca - Compianto sul Cristo morto - la Maddalena

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Inventario
FF 547-091

Notizie storico artistiche

Data della ripresa
1962 post
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/ vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Indicazione di colore
B/N
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Arte - Opere d'arte - Scultura - Terrecotte - Niccolò dell'Arca
Bibliografia
Frisoni Cinzia (a cura di), Bologna s'industria. La rinascita economica dal secondo dopoguerra agli anni '80 nelle immagini dell'archivio Fototecnica, Santarcangelo di Romagna, 2019; Paolo Cova, Il Compianto di Niccolò dell'Arca in Santa Maria della Vita: riflessione sulla sua funzione devozionale e sui suoi possibili riflessi formali, in Massimo Medica e Mark Gregory D'Apuzzo (a cura di), Tra la Vita e la Morte : due confraternite bolognesi tra Medioevo e Età Moderna, Milano, 2015, pp. 79-83.
Note
Il negativo faceva parte di una scatola contraddistinta dalla dicitura "Materiale nostro". Probabilmente si tratta di materiale prodotto dallo studio a prescindere da una specifica committenza ma volto a cerare un repertorio di immagini della città di Bologna e delle maggiori opere d'arte, anche se l'iscrizione "Turismo" su uno dei pergamini originali suggerisce un legame con l'Ente turistico locale e forse un uso tipografico dell'immagine. La serie di riprese documenta il Compianto sul Cristo morto, gruppo scultoreo in terracotta realizzato da Niccolò dell'Arca, collocato nella chiesa di S.Maria della Vita. Tra il 1914 ed il 1922 Alfonso Rubbiani e Mario Dagnini furono a capo di una commissione appositamente costituita per il restauro dell'opera. Vennero ricostruite le parti mancanti ed il gruppo fu ricollocato, davanti ad un fondale dipinto a finto drappeggio e protetto da una cancellata in ferro in stile rinascimentale emiliano (visibile nell'immagine). Nel 1943, per proteggerle dai bombardamenti, le statue furono imballate e trasferite al Castello di Minerbio, fuori Bologna. Nel 1946 vennero nuovamente restaurate, esposte a lungo alla Pinacoteca Nazionale, e ricollocate definitivamente all'interno della chiesa, nell'attuale disposizione, dopo un ultimo restauro nel 1985.