Bologna - S. Pietro - Interno

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Bologna - S. Pietro - Interno

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Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
1905-1907 ca.
Oggetto
Negativo
Materia e tecnica
gelatina bromuro d'argento/vetro
Misure immagine (in cm; hxb)
26,8x20,8
Indicazione di colore
B/N
Soggetto o iconografia
Bologna - Chiese - Cattedrale di San Pietro - Architettura - Torreggiani, Alfonso - Interno
Bibliografia
Franco Cristofori, Giancarlo Roversi, a cura di, Pietro Poppi e la Fotografia dell’Emilia, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980; Giuseppina Benessati, Angela Tromellini, Fotografia & Fotografi a Bologna, 1839-1900, Casalecchio di Reno, Grafis, 1992; Franca Varignana, Pietro Poppi “Peintre-Photographe” in Andrea Emiliani, Italo Zannier, a cura di, Il tempo dell'immagine: fotografi e società a Bologna 1880-1980, Torino, SEAT, 1993, pp. 55-70; Fabio Marangoni, Pietro Poppi (1833-1914) fotografo bolognese dell’Ottocento, tesi di laurea in Storia dell’Arte Contemporanea, Università degli studi di Bologna, relatore Stefano Susinno, a.a. 1998/1999; Giulio Cantagalli, La Cattedrale di Bologna, Bologna, Stabilimenti poligrafici riuniti, 1930; Silvia D'Altri, Cattedrale di San Pietro, Bologna, Costa, 1997.
Note
Il negativo appartiene ad un gruppo di lastre senza numero, per le quali è stato adottato l'inventario attribuito da Roversi e Cristofori e pubblicato nel censimento del 1980, corrispondente alla posizione nella collocazione originale. La datazione della lastra deriva da un dato storico: l'accesso alla cripta, ancora posizionato sotto l'altare, rimanda ai lavori della zona archeologica dell'antica cattedrale promossi da monsignor Luigi Breventani nel 1905. L'accesso alla cripta davanti all’altare maggiore venne chiuso negli anni Cinquanta per volere del cardinale Lercaro. E' inoltre già visibile la pavimentazione in marmo policromo realizzata dalla ditta Davide Venturi & Figli, sempre nel 1905, su disegno di Silvio Gordini. La datazione ante quem è ricondotta al periodo di attività della ditta (1907 ca.). La fascetta di titolazione presenta un'iscrizione dattiloscritta.