Bologna, Santuario della B.V. di San Luca

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Bologna, Santuario della B.V. di San Luca

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Inventario
MISC 00390
Autore

Notizie storico artistiche

Forma Specifica dell'Oggetto
positivo fotografico incollato su cartoncino color avorio a sua volta incollato su carta bruna
Materia e tecnica
Positivo
Orientamento
verticale
Misure immagine (in cm; hxb)
cm 7,3x5,5 positivo; cm 11,2x6,8 cartoncino; cm 24,8x17,4
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
sul verso “B.V. / di San Luca”
NOTE DI BARUFFI: “Tempio della B.V: di San Luca / sul Colle della Guardia a Bologna / a metà ‘800 da fotografia dell’epoca / di una stampa incisa su / rame da G. Lambertini della pri / ma metà dell’800 (vedi litog.a) / (fotografia)”
Notizie storico critiche
Il culto per la B.V. di San Luca è antichissimo: risale infatti al secolo XII. A causa dell'instabilità politica bolognese e della posizione decentrata, il santuario conobbe periodi di alterne vicende, fino a quando -il 5 luglio 1433- si verificò il cosiddetto "miracolo della pioggia". Le precipitazioni primaverili si protraevano da mesi e rischiavano di compromettere definitivamente l'esito dei raccolti fino a che il fenomeno cessò al passaggio di una processione che portava in città l'icona della Madonna. La discesa della sacra Immagine è da allora proseguita e avviene tuttora. In ogni caso, da quel momento, la devozione per la Beata Vergine di San Luca si rafforzò e nel 1481 le cospicue donazioni permisero di rinnovare completamente la chiesa. I lavori di ampliamento proseguirono per tutto il XVII secolo, grazie anche al lascito testamentario del cardinale legato pontificio Lazzaro Pallavicini. Nel 1708 e fino al 1713 i lavori di allargamento furono diretti da Carlo Francesco Dotti e Donato Fasano che realizzarono una nuova e più ricca cappella maggiore. L'edificio attuale è il risultato di un ulteriore intervento, assai radicale, deciso nel 1723 poiché il contrasto tra questa nuova cappella maggiore e il resto della struttura era troppo grande. Pertanto, lo stesso Carlo Francesco Dotti fu incaricato di ricostruire la chiesa seguendo l'idea del frate servita Andrea Sacchi, che ne prevedeva una pianta ovale. I lavori si svolsero senza pregiudicare le visite dei pellegrini, dal momento che le nuove pareti furono innalzate intorno al vecchio edificio, che venne abbattuto solo dopo l'ultimazione dei lavori. Il santuario, dopo ben quarantadue anni di lavori, fu inaugurato dal cardinale arcivescovo Vincenzo Malvezzi il 15 marzo 1765. La cupola, la facciata e le tribune esterne furono invece portate a termine solo nel 1774 da Giovanni Giacomo Dotti su disegni del padre.