Bologna, Via Armando Quadri (già Cantarana)

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Bologna, Via Armando Quadri (già Cantarana)

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Inventario
BRI / FOT. 722
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso, a matita, è scritto: "Via Cantarana / In fondo via Begatto"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Armando Quadri (già Cantarana)
Note
La fotografia appartiene ad una serie di immagini rinvenute nel fondo Brighetti e relative a diverse strade del centro storico bolognese che risultano di importanza secondaria rispetto a quelle di specifico interesse storico-artistico. L'autore degli scatti è sconosciuto; il formato del positivo è sempre lo stesso, quello delle cartoline postali; le fotografie sono tutte stampate su carta Ferrania. Sembra quasi che ci si sia impegnati a documentare una Bologna minore e popolare che in grande parte sarebbe scomparsa da lì a poco. Facendo riscontri con le auto in sosta, con l'abbigliamento delle persone e con lo stato degli edifici, l'arco temporale di esecuzione si potrebbe fissare tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento. Tra il 1969 e il 1972 il fotografo Paolo Monti (1908-1982) insieme all'architetto Pier Luigi Cervellati effettuò un'esemplare campagna fotografica, quasi un censimento del centro storico. Nel 1969 il Comune di Bologna aveva infatti varato il Piano Urbanistico di Salvaguardia per il restauro e il risanamento di un'ampia zona entro le mura. Già dal 1963 erano stati avviati degli studi settoriali per la difesa integrale dell'ambiente urbano del passato. Tali studi erano stati compiuti da un gruppo capeggiato dal prof. Leonardo Benevolo. Il PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) fu reso esecutivo nel 1973 e con esso iniziò poi la ristrutturazione conservativa di alcuni comparti, tra i quali parecchi di quelli fissati da questa serie. Via Armando Quadri unisce piazza Aldrovandi a via Begatto. Fino al 1949 il nome della strada era "Cantarana", poi fu intitolata al partigiano medaglia d'argento al valor militare fucilato dai nazifascisti insieme ad altri esponenti del Partito d'Azione. Sull'antico toponimo esistono diverse ipotesi: una suggeriva che lì si trovassero numerose rane grazie al fatto che prima che fosse costruita l'ultima cerchia murata della città in quel luogo vi fossero i fossati pieni d'acqua poi colmati e che dette rane facessero un gran "cantare". In realtà, come riferisce Mario Fanti nel suo "Le vie di Bologna", l'origine pare derivi dal termine "cantarana o cantaranna", diffuso in tutta l'area padana col significato di "fognone, chiavica, cloaca".