Bologna, Via dei Felicini

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Bologna, Via dei Felicini

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Inventario
BRI / FOT. 770, 771
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
Anni Cinquanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Esistono due esemplari. Sul verso del primo, a matita, è scritto: "Via Felicini / Da via Cesare Battisti / a via Gombruti"; su quello del secondo "Via Felicini"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via dei Felicini
Note
La fotografia appartiene ad una serie di immagini rinvenute nel fondo Brighetti e relative a diverse strade del centro storico bolognese che risultano di importanza secondaria rispetto a quelle di specifico interesse storico-artistico. L'autore degli scatti è sconosciuto; il formato del positivo è sempre lo stesso, quello delle cartoline postali; le fotografie sono tutte stampate su carta Ferrania. Sembra quasi che ci si sia impegnati a documentare una Bologna minore e popolare che in grande parte sarebbe scomparsa da lì a poco. Facendo riscontri con le auto in sosta, con l'abbigliamento delle persone e con lo stato degli edifici, l'arco temporale di esecuzione si potrebbe fissare tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento. Tra il 1969 e il 1972 il fotografo Paolo Monti (1908-1982) insieme all'architetto Pier Luigi Cervellati effettuò un'esemplare campagna fotografica, quasi un censimento del centro storico. Nel 1969 il Comune di Bologna aveva infatti varato il Piano Urbanistico di Salvaguardia per il restauro e il risanamento di un'ampia zona entro le mura. Già dal 1963 erano stati avviati degli studi settoriali per la difesa integrale dell'ambiente urbano del passato. Tali studi erano stati compiuti da un gruppo capeggiato dal prof. Leonardo Benevolo. Il PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) fu reso esecutivo nel 1973 e con esso iniziò poi la ristrutturazione conservativa di alcuni comparti, tra i quali parecchi di quelli fissati da questa serie. Via dei Felicini collega via Porta Nova a via Cesare Battisti. In effetti, come scrive Mario Fanti nel suo "Le vie di Bologna", più che una via, può essere considerata un vicolo, date le sue dimensioni. Conosciuta fin dai tempi più antichi con l'appellativo di "Gorgadello", le fu cambiato nome a favore del ricordo della omonima famiglia che vi possedette alcune case. Dal 1843 al 1963 il transito fu interdetto al pubblico; da allora gode di libero accesso.