Bologna, via dell'Indipendenza: monumento equestre di Giuseppe Garibaldi

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Bologna, via dell'Indipendenza: monumento equestre di Giuseppe Garibaldi

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Inventario
MISC. / BERT. 23
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta incollata su un cartoncino di supporto color grigio
Materia e tecnica
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
5,5x8
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sotto il positivo, sul cartoncino di supporto, si legge: 42 / 5/907"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, via dell'Indipendenza: monumento equestre di Giuseppe Garibaldi
Bibliografia
Catalogo della Libreria "Docet" di Bologna pubblicato in occasione dell'edizione 2018 della mostra di libri antichi e rari in Palazzo Re Enzo - Sala Re Enzo tenutasi durante la manifestazione "Salsamentarie. Saperi e Sapori a Palazzo" (Bologna, 21,22,23 settembre).
Note
L'album fotografico di cui l'immagine fa parte consta di oltre trecento fotografie di vario formato eseguite nel primo decennio del Novecento. Vi compaiono numerosi protagonisti sia maschili che femminili, vedute, scorci di edifici e di angoli anche bolognesi, personaggi in posa, momenti della Coppa Florio corsa a Bologna nel 1908. Il proprietario della raccolta era molto probabilmente Lodovico Bertani già segretario capo della Camera di Commercio di Bologna e Presidente delle Pattuglie Cittadine dal 1921 al 1927. Il nostro fu un componente della Società degli Achei, un sodalizio goliardico fondato a Bologna nel 1920, che si proponeva di riunire reduci della Prima Guerra Mondiale per "stare allegri alla maniera dei buoni petroniani antichi". Un divertente "ritratto" del Bertani è contenuto nella "Strenna degli Achei" del 1930. Dal riscontro con le notizie contenute nel "medaglione" pubblicato in quest'ultima si è potuti risalire alla provenienza. L'immagine restituisce il monumento equestre di Giuseppe Garibaldi. Subito dopo il 2 giugno 1882, data della sua morte, anche a Bologna si decise di avviare una sottoscrizione per raccogliere fondi a favore dell’erezione di un monumento all’Eroe dei Due Mondi. Vicissitudini varie portarono a notevoli ritardi, nonostante il grande entusiasmo popolare nei confronti dell’iniziativa. Solo l’11 aprile 1898 fu infine dato incarico allo scultore romano Arnaldo Zocchi di realizzare una statua equestre in bronzo. Avvicinandosi il momento dell’inaugurazione del monumento, però, in città sorse una disputa relativa alla sua collocazione. Le discussioni furono di tale rilevanza che anche Alfredo Testoni, il maggior commediografo bolognese del tempo, dedicò un suo lavoro alla vicenda: si trattava di “In dov s’mett Garibaldi?”, una bizzarria in tre atti, come lui stesso la definì. La prima rappresentazione di questa opera dialettale avvenne il 17 marzo 1900 al Teatro Contavalli: dunque, alcuni mesi prima dell’inaugurazione del monumento. Con il consueto spirito petroniano non disgiunto da felici osservazioni sull’ambiente della piccola borghesia che egli ben conosceva, lo scrittore narra di una famiglia che prende viva parte al problema del luogo dove porre la statua. Pirein, capo della famiglia e presidente del Comitato per il collocamento del monumento, prende una sonora sbornia e fa un sogno durante il quale i personaggi dei principali monumenti della città scendono dai loro piedistalli e prendono parte alla discussione: re Vittorio Emanuele II, il Nettuno, papa Gregorio, Ugo Bassi, Luigi Galvani ecc.. Nello svolgersi della trama si alternano divertenti episodi e gustose diatribe. Ad un certo punto, ecco che lo scultore Zocchi arriva a Bologna e inizia ad esprimere varie opinioni sull’onda della polemica, fino a che la statua di Garibaldi avanza in via dell’Indipendenza preceduta dal preludio del suo inno suonato da una tromba e, di fronte all’Arena del Sole, si ferma. Ugo Bassi, scende dal piedistallo e cede il posto al Generale. Il pubblico presente saluta festosamente Giuseppe Garibaldi, che solo qualcuno ritiene un usurpatore. La visione onirica, di fatto, avrebbe poi rispecchiato la realtà: l’8 luglio 1900 il monumento venne ufficialmente inaugurato. Fu collocato al posto della statua di Ugo Bassi, che si trovava in quel punto da dodici anni e che venne trasferita nella via dedicata al medesimo sacerdote patriota, di fronte al Mercato Coperto. Sullo sfondo si riconosce la facciata dell'Hotel Tre Vecchi.