Bologna, Via della Grada e Bagni del Reno

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Bologna, Via della Grada e Bagni del Reno

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Inventario
BRI / FOT. 170
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Oggetto
Positivo
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso si legge: "Via Grada"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via della Grada e Bagni del Reno
Bibliografia
Tiziano Costa, "Il grande libro dei canali di Bologna", Bologna, Costa ed., 2008, pag. 62
Note
Questa immagine di via della Grada, ci mostra la strada e il canale da un non consueto punto di vista, ovvero, da via San Felice verso l'odierno viale. L'edificio dei Bagni si trova sul lato sinistro, riconoscibile per le finestre ad ogiva e per la torretta. Quello che si nota al centro, sullo sfondo, prima della chiesa di Santa Maria e San Valentino, è invece comunemente conosciuto come Opificio della Grada. Anticamente di proprietà del cardinale Pompeo Aldrovandi, fu usato per lungo tempo come conceria di pelli e mulino da galla. Passato nell'Ottocento al Consorzio del Reno, era divenuto prima mulino da grano e poi bagno pubblico. Nel 1899 vi furono installate due turbine che producevano energia elettrica per l'Istituto Ortopedico Rizzoli sfruttando la corrente del canale. La linea elettrica raggiungeva il colle di San Michele in Bosco attraverso i viali di circonvallazione. Tali bobine cessarono di essere operative nel 1926. Attualmente, l'edificio ospita la sede del Consorzio della Chiusa di Casalecchio e del Canale di Reno. All'interno dovrebbe poi nascere un "Centro sulle Acque", dedicato al sistema di canali e mulini che alimentavano l'economia bolognese fino ad un passato relativamente recente. La cosiddetta "ruota della Grada", interamente in legno, che si trovava all'interno, era stata demolita per far posto a quelle due turbine ricordate più sopra. Nel 2006 venne fedelmente ricostruita su progetto originale del Settecento, seguendo le dimensioni reali: quattro metri e mezzo di diametro.