Bologna, Via Farini: il Palazzo della Cassa di Risparmio, una facciata

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Bologna, Via Farini: il Palazzo della Cassa di Risparmio, una facciata

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Inventario
MICH. 0325
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
24x18
Misure negativo (in cm; hxb)
7x6
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Farini: il Palazzo della Cassa di Risparmio, una facciata
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi Fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Il nucleo principale del nuovo palazzo della Cassa di Risparmio fu inaugurato il 6 ottobre 1877 alla presenza del principe Umberto di Savoia. Era stato costruito in via Farini sulle rovine del teatro Zagnoni e realizzato con ornamenti di marmi policromi (forniti dalla ditta Davide Venturi) e moderne strutture in ferro. Il prestigioso progetto era di Giuseppe Mengoni (1829-1877), architetto originario di Fontanelice, meglio conosciuto come autore della Galleria Vittorio Emanuele a Milano. L'interno ospita decorazioni di Luigi Samoggia e sculture di Giuseppe Pacchioni, Stefano Galletti, Arturo Colombarini. Il sontuoso edificio venne aspramente criticato per l'eccessivo lusso e l'enorme costo di due milioni di lire. Alfonso Rubbiani lo giudicò invece un "ardito" tentativo di ripresa delle tradizioni architettoniche dei primi tempi del Rinascimento.