Bologna, via Fondazza: sede dell'Asilo Primodì

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Bologna, via Fondazza: sede dell'Asilo Primodì

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Inventario
BRI / FOT. 837
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
Anni Cinquanta-Sessanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta Ferrania
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso, a matita, si legge: "Via della Fondazza (sic) / a sinistra Collegio / Primodì. Prima del / restauro"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, via Fondazza: sede dell'Asilo Primodì
Note
La fotografia appartiene ad una serie di immagini rinvenute nel fondo Brighetti e relative a diverse strade del centro storico bolognese che risultano di importanza secondaria rispetto a quelle di specifico interesse storico-artistico. L'autore degli scatti è sconosciuto; il formato del positivo è sempre lo stesso, quello delle cartoline postali; le fotografie sono tutte stampate su carta Ferrania. Sembra quasi che ci si sia impegnati a documentare una Bologna minore e popolare che in grande parte sarebbe scomparsa da lì a poco. Facendo riscontri con le auto in sosta, con l'abbigliamento delle persone e con lo stato degli edifici, l'arco temporale di esecuzione si potrebbe fissare tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento. Tra il 1969 e il 1972 il fotografo Paolo Monti (1908-1982) insieme all'architetto Pier Luigi Cervellati effettuò un'esemplare campagna fotografica, quasi un censimento del centro storico. Nel 1969 il Comune di Bologna aveva infatti varato il Piano Urbanistico di Salvaguardia per il restauro e il risanamento di un'ampia zona entro le mura. Già dal 1963 erano stati avviati degli studi settoriali per la difesa integrale dell'ambiente urbano del passato. Tali studi erano stati compiuti da un gruppo capeggiato dal prof. Leonardo Benevolo. Il PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) fu reso esecutivo nel 1973 e con esso iniziò poi la ristrutturazione conservativa di alcuni comparti, tra i quali parecchi di quelli fissati da questa serie. Via Fondazza collega Strada Maggiore e via Santo Stefano. Sull'origine del nome vi sono diverse ipotesi. La più accreditata vuole che derivi dalla natura del terreno. Come specificato nella nota manoscritta sul verso del positivo, dal 9 giugno 1863 l'edificio in primo piano a sinistra (al numero civico 66) ospitò il Pio privato asilo Primodì per orfanelli adulti. Tale istituto, sorto grazie al lascito testamentario di Clemente Primodì Negrini (1806-1861) fu inaugurato dal sindaco Carlo Pepoli e da principio ospitò una decina di orfani bolognesi tra i sette e i nove anni, mantenuti fino all'età di sedici anni con l'intenzione di farne artigiani e operai esperti. Nel 1960 l'asilo si trasferì in via Ortolani e nel 1991 in via del Pratello n. 55. Durante la prima guerra mondiale ospitò la Casa Famiglia per i soldati dalle terre lontane promossa dalla contessa Lina Bianconcini Cavazza. Come riportato sempre sul verso dell'immagine, l'edificio di via Fondazza ha poi completamente mutato il suo aspetto.