Bologna, Via Galliera: Palazzo Felicini, poi Fibbia Pallavicini, ora Calzolari

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Bologna, Via Galliera: Palazzo Felicini, poi Fibbia Pallavicini, ora Calzolari

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Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
Bologna, prima metà sec. XX°
Data della ripresa
1879-1884
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n viraggio seppia
Iscrizioni
Sul recto, in alto a destra: "BOLOGNA - Palazzo Pallavicini". Sul verso, in basso a sinistra, si legge il nome dell'editore, preceduto dal n. 27.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Galliera: Palazzo Felicini, poi Fibbia Pallavicini , ora Calzolari
Bibliografia
Le Collezioni d'Arte della Cassa di Risparmio in Bologna "Le fotografie.1 Pietro Poppi e la Fotografia dell'Emilia", a cura di Franco Cristofori e Giancarlo Roversi, Bologna, Cassa di Risparmio in Bologna, 1980, rep. 1649.
Note
Il palazzo di via Galliera n. 14 fu fatto costruire nel 1497 da Bartolomeo Felicini, componente della nota famiglia di banchieri e senatori. L'edificio fu venduto al cardinale Pucci nel 1537 e nel 1561 dagli eredi di quest'ultimo fu ceduto ai Fibbia. Nel corso del XVII secolo il palazzo fu arricchito da importanti decorazioni dovute a Domenico Maria Canuti, Domenico Santi e Angelo Michele Colonna. Il magnifico salone d'onore reca i ritratti dei membri delle famiglie Fibbia, Fabbri e Pallavicini. Ancora oggi l'edificio conserva la sua primitiva architettura, anche se il prospetto venne restaurato nel 1906 per cura del Comitato per Bologna Storica e Artistica. Durante questi lavori, furono sostituite le terrecotte mancanti o danneggiate, furono riscalpellati gli stemmi Felicini-Ringhieri sui capitelli del portico, fu messa una nuova porta ecc.. La fotografia di Pietro Poppi è sicuramente stata scattata tra il 1879 e il 1884, dal momento che già si nota la presenza dei binari tramviari della linea in servizio fra Piazza Maggiore e la Stazione Ferroviaria, attivata nel 1880. Solo quattro anni più tardi, infatti, la stessa linea fu spostata su via dell'Indipendenza.