Bologna, Via IV Novembre: Palazzo Caprara

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Bologna, Via IV Novembre: Palazzo Caprara

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Inventario
MISC. / Ambr. 117

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
prima del 1888
Serie
"Vecchia Bologna. Figure di cose scomparse o modificate"
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Materia e tecnica
albumina
Misure immagine (in cm; hxb)
19,5x24,5
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto della stampa è presente l'iscrizione a caratteri fotografici in parte illeggibile "Bologna n°25 … Il duca di Montpensier. Fotografia dell'Emilia Bologna", mentre sul recto della pagina che fa da cartoncino di supporto alla stampa sono presenti il numero ms. "116" e le iscrizioni manoscritte "F/I - 1752", circa il numero di repertorio della lastra della Fotografia dell'Emilia di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, "N°253 - Palazzo Duca di Montpensier" e "? Corrisponde al vol. 17 n°5?".
Soggetto o iconografia
Bologna, Via IV Novembre: Palazzo Caprara
Bibliografia
(1) Raccolta di opere riguardanti Bologna nella Biblioteca di Raimondo Ambrosini", Bologna, Tip. Garagnani, 1906, p. 203, cat. n. 2997; (2) "Le Collezioni d'Arte della Cassa di Risparmio in Bologna. Le fotografie. 1 Pietro Poppi e la Fotografia dell'Emilia" a cura di Franco Cristofori e Giancarlo Roversi", Bologna, Tip. Compositori, 1980, rep. 1752.
Note
L'edificio si trova in via IV Novembre nn. 22-24. Fu voluto da Girolamo Caprara, che ne affidò il progetto a Francesco Morandi, detto il Terribilia. Compiuto nel 1603, vide poi -nel 1705- un ulteriore intervento di Giuseppe Antonio Torri e del suo allievo Alfonso Torreggiani. Il palazzo si compone di circa duecento locali, tra saloni e stanze di minori dimensioni, cui si accede attraverso lo scalone settecentesco attribuito ad Antonio Laghi. L'interno è stato decorato in modo sontuoso e con grande larghezza di mezzi. Tra gli altri, vi lavorò Ludovico Carracci: in una sala al piano terra si può infatti ammirare una sua "Allegoria della Fortezza". Al piano nobile si trovavano invece alcune tempere di Pietro Paltrinieri detto il Mirandolese, di Vittorio Maria Bigari e Bernardo Minozzi: molte di esse andarono purtroppo distrutte durante la seconda guerra mondiale. Nel 1805 l'edificio ospitò Napoleone Bonaparte, che decise di acquistarlo l'anno successivo. In seguito, giunse al principe Antonio d'Orleans duca di Montpensier e nel periodo della Belle Époque divenne uno dei luoghi più ricercati della mondanità bolognese.Fu proprio per l'appartenenza a questa famiglia che l'edificio venne conosciuto anche come Palazzo Galliera: il duca di Montpensier (legato per familiarità al re Luigi Filippo di Francia), aveva infatti anche il titolo di duca di Galliera, poiché lo aveva acquisito per volontà di Maria Brignole Sale, fervente orleanista. Lo splendido palazzo senatorio, anche grazie alla ricchezza di arredi e di decorazioni, è ora destinato ad uso pubblico: è infatti sede della Prefettura bolognese.