Bologna, Via Manzoni: Palazzo Ghisilardi Fava, le mensole nel cortile

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Bologna, Via Manzoni: Palazzo Ghisilardi Fava, le mensole nel cortile

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Inventario
BRI 02676
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Luogo e anno di edizione
Bologna, primo decennio sec XX°
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Timbro di spedizione (Luogo e data)
Bolgona, 1907
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
cartolina postale
Misure immagine (in cm; hxb)
9x14
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul recto, a destra: "Bologna, Palazzo Fava - Dettaglio - Le mensole nel cortile del secolo XVI". Appena più sotto, si legge il nome dell'editore, preceduto dal n. 1268. La cartolina è viaggiata da Bologna a Pistoia. Il timbro di spedizione risale al 1907.
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Manzoni: Palazzo Ghisilardi Fava, le mensole nel cortile
Bibliografia
"Il palazzo Ghisilardi Fava nuova sede del Museo Civico Medievale e del Rinascimento", Bologna, ed. Luigi Parma, 1976, pag. XLV.
Note
Dopo il palazzo Bevilacqua di via D'Azeglio, questo viene considerato il più bello dei palazzi signorili del Quattrocento a Bologna. Fatto costruire negli anni tra il 1484 e il 1491 da Bartolomeo Ghisilardi, è segnalato per l'armonia delle linee, per la ricchezza di terrecotte e per la grandiosità degli ambienti. Per la parte muraria, la costruzione fu affidata al maestro muratore "Zilio" Montanari, che negli stessi anni seguiva quella della prospettante chiesa di Santa Maria di Galliera. Il cortile si caratterizza per un ballatoio sostenuto da grandi mensole di macigno, dove -tra ornati floreali- sono intagliati gli stemmi Ghisilardi e le iniziali del primo proprietario (B.G.). Nel 1915 il Comitato per Bologna Storica e Artistica curò alcuni lavori di ripristino e fece rimettere i trafori delle finestre della facciata imitandole dalla seconda -originaria-, giunta fino ad allora in perfetto stato di conservazione. Nel 1925 il cortile e tutto l'interno del palazzo furono sottoposti a lavori di recupero dall'architetto Ulisse Arata. Nel corso di tale restauro furono scoperti un bel soffitto a legni dipinti risalente al XV° secolo, gli avanzi di una strada romana e grossi muri di selenite forse appartenuti alla rocca imperiale del XII secolo che sorgeva nelle vicinanze.