Bologna, Via Morandi

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Bologna, Via Morandi

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Inventario
BRI / FOT. 585, 586
Autore

Notizie storico artistiche

Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
Anni Cinquanta-Sessanta sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta Ferrania
Misure immagine (in cm; hxb)
14x9
Indicazione di colore
b/n
Iscrizioni
Sul verso del primo esemplare, a matita, è stata disegnata una piantina minimale delle strade adiacenti. Su quello del secondo è scritto: "Via Morandi / In fondo Palazzo Cavazza?"
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, Via Morandi
Note
La fotografia appartiene ad una serie di immagini rinvenute nel fondo Brighetti e relative a diverse strade del centro storico bolognese che risultano di importanza secondaria rispetto a quelle di specifico interesse storico-artistico. L'autore degli scatti è sconosciuto; il formato del positivo è sempre lo stesso, quello delle cartoline postali; le fotografie sono tutte stampate su carta Ferrania. Sembra quasi che ci si sia impegnati a documentare una Bologna minore e popolare che in grande parte sarebbe scomparsa da lì a poco. Facendo riscontri con le auto in sosta, con l'abbigliamento delle persone e con lo stato degli edifici, l'arco temporale di esecuzione si potrebbe fissare tra gli anni Cinquanta e i primi anni Sessanta del Novecento. Tra il 1969 e il 1972 il fotografo Paolo Monti (1908-1982) insieme all'architetto Pier Luigi Cervellati effettuò un'esemplare campagna fotografica, quasi un censimento del centro storico. Nel 1969 il Comune di Bologna aveva infatti varato il Piano Urbanistico di Salvaguardia per il restauro e il risanamento di un'ampia zona entro le mura. Già dal 1963 erano stati avviati degli studi settoriali per la difesa integrale dell'ambiente urbano del passato. Tali studi erano stati compiuti da un gruppo capeggiato dal prof. Leonardo Benevolo. Il PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare) fu reso esecutivo nel 1973 e con esso iniziò poi la ristrutturazione conservativa di alcuni comparti, tra i quali parecchi di quelli fissati da questa serie. Via Morandi conduce da via del Cane a via Marsili. Tale denominazione fu attribuita con il solo cognome nel 1874 e, nel tempo, come scrive Mario Fanti nel suo "Le vie di Bologna", la circostanza ha generato diversi equivoci. Non si riferiva infatti né ad Anna Morandi Manzolini, né ad alcuno dei due architetti (Antonio e Francesco) che portarono quel cognome. Il toponimo potrebbe quindi essere riferito alla presenza dell'abitazione di una omonima famiglia in quella zona, in precedenza conosciuta come Vinazzi di San Procolo o Vignazzi del Cane.