Bologna, via Murri: chiesa di San Silverio di Chiesanuova, uscita dalla messa

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Bologna, via Murri: chiesa di San Silverio di Chiesanuova, uscita dalla messa

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Inventario
MICH. 0384
Categoria:

Notizie storico artistiche

Datazione
Luogo della ripresa
Bologna
Data della ripresa
primo decennio sec. XX°
Oggetto
Positivo
Forma Specifica dell'Oggetto
stampa su carta
Misure immagine (in cm; hxb)
18x24
Misure negativo (in cm; hxb)
6x7
Indicazione di colore
b/n
Fondo/Raggruppamento
Soggetto o iconografia
Bologna, via Murri: chiesa di San Silverio di Chiesanuova, l'uscita dalla messa
Bibliografia
1) Renzo Renzi, "Bologna 1900. Viaggi Fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1980; 2) Attilio Bertolucci, "Italia 1900. Viaggi fotografici di Giuseppe Michelini (1873-1951)", Bologna, Grafis-Zanichelli, 1981; 3) Franca Varignana, "Le collezioni fotografiche bolognesi. Collezioni d'Arte e di Storia Cassa di Risparmio in Bologna" in "Fotografie e fotografi a Bologna 1839-1990" a cura di Giuseppina Benassati e Angela Tromellini, Bologna, Grafis, 1992, pp. 98-100; 4) "Lo specchio d'inchiostro", testo di Michele Smargiassi, immagini d'archivio dalle Collezioni della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna selezionate da Ghigo Roli, Modena, Artioli, 2000; 5) "Domani si parte. Vacanze nel primo Novecento. Fotografie di Giuseppe Michelini dalle Collezioni d'Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale", a cura di Beatrice Buscaroli e Angela Nardi, Bologna, Bononia University Press, 2006.
Note
Nei primi anni del matrimonio con Ines Sarti (avvenuto nel 1904) Giuseppe Michelini visse parte dell'anno nella casa del suocero, Villa Camaldoli (Mazzacorati). Per questo, ad evidenza, la parrocchia dove ci si recava a messa era una delle più vicine a tale residenza. La chiesa era quella di San Silverio di Chiesanuova in via Murri. Il sacro edificio costruito nel 1585 fuori porta Santo Stefano come sussidiale dell'abbazia di San Giuliano, è parte di un complesso edilizio formato da vari corpi di fabbrica, collegati all'attività parrocchiale ma anche destinati ad uso abitativo. L'interno è riccamente decorato con ornati dipinti, stucchi e dorature e conserva alcune opere pittoriche, tra cui una Crocifissione attribuita alla scuola di Guido Reni. La cappella maggiore fu ricostruita da Alfonso Torreggiani nel 1755.